Spazzate via le vecchie baracche Il sito nel mirino di un investitore

di Lino Febbrari
Uno dei secolari edifici destinati alla demolizioneLa demolizione sarà completata entro pochi giorni
Uno dei secolari edifici destinati alla demolizioneLa demolizione sarà completata entro pochi giorni
Uno dei secolari edifici destinati alla demolizioneLa demolizione sarà completata entro pochi giorni
Uno dei secolari edifici destinati alla demolizioneLa demolizione sarà completata entro pochi giorni

Ci sono voluti ben trent’anni, trascorsi tra contenziosi e un’infinità di ostacoli posti dalla burocrazia, ma finalmente a Sonico all’inizio della settimana è partita la demolizione delle vecchie, orrende baracche in fregio alla statale del Tonale. ULTIMAMENTE l’area in questione è passata dal Demanio al Comune che, dopo aver tentato inutilmente di disfarsene così com’era, con una spesa di circa 54mila euro e tramite un pubblico bando, ha affidato all’impresa Fasanini di Breno lo smantellamento delle fatiscenti strutture; il sito diventerà così più appetibile per un acquirente. L’operazione di abbattimento dovrebbe essere completata in pochi giorni. Dopo di che l’ente locale potrà mettere nuovamente all’asta il terreno, per il quale è già pronto un piano di attuazione che tra l’altro prevede anche la riqualificazione del vasto spazio situato tra la Ss 42 e il sedime ferroviario. «Per decreto lo Stato ci ha passato la proprietà - spiega il sindaco Gian Battista Pasquini - e dobbiamo venderlo cercando di massimizzare il profitto, sia dal punti di vista economico che architettonico». Grazie alle opere realizzate nell’ultimo decennio (il nuovo ingresso con la rotatoria e l’eliminazione di un pericoloso passaggio a livello), quella porzione di abitato è profondamente mutata, e altri interventi sono in procinto di decollare per renderla ancora più fruibile. «Ci teniamo molto - sottolinea Pasquini - che il nostro paese, essendo la porta dell’alta Valle, abbia anche un gradevole impatto ambientale e che soprattutto i turisti non vedano più quell’insieme di catapecchie. Per completare il rinnovamento di questa zona abbiamo in appalto, e le opere dovrebbero iniziare a breve, il sottopasso ferroviario ciclo-pedonale e più di trecento metri di marciapiede che dalla rotonda scenderà fino alla località Crist». Con l’arrivo della ferrovia nei primi anni ’10 del secolo scorso, nel luogo sul quale ormai possiamo dire sorgevano le fatiscenti strutture, poco prima che l’Italia entrasse in guerra l’Esercito creò dei piani caricatori dove poter scaricare dai treni e stivare provvisoriamente gli armamenti e le munizioni, che poi di volta in volta venivano trasferiti alla non lontana polveriera di Rino, che era al servizio del fronte Adamellino. «Alla fine della Grande guerra sorsero questi fabbricati, costruiti da privati su terreno demaniale, che li impiegarono come magazzini o per insediarvi piccole realtà artigianali - conclude il primo cittadino sonicese -. Nel 1983 il demanio militare passò la proprietà a quello civile e da allora è nato un contenzioso con i proprietari delle strutture che si è risolto solo nel 2013». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti