Strada del Gavia,
rispunta
l’ipotesi pedaggio

di Lino Febbrari
L’impressionante accumulo di neve nella parte alta della strada che sale fino al passo del GaviaIl ripristino dei muretti abbattuti dalle slavineLa rimozione dei sassi pericolanti lungo la strada
L’impressionante accumulo di neve nella parte alta della strada che sale fino al passo del GaviaIl ripristino dei muretti abbattuti dalle slavineLa rimozione dei sassi pericolanti lungo la strada
L’impressionante accumulo di neve nella parte alta della strada che sale fino al passo del GaviaIl ripristino dei muretti abbattuti dalle slavineLa rimozione dei sassi pericolanti lungo la strada
L’impressionante accumulo di neve nella parte alta della strada che sale fino al passo del GaviaIl ripristino dei muretti abbattuti dalle slavineLa rimozione dei sassi pericolanti lungo la strada

«Una strada così pulita dopo i danni provocati dall’inverno probabilmente non si era mai vista in passato», commenta un ciclista (uno dei primi della stagione) che è riuscito a risalire per una decina di chilometri il nastro d’asfalto. Stiamo parlando della ex Statale del Gavia, la cui manutenzione quest’anno è passata dalla Provincia all’Unione dei Comuni dell’alta Valle, che l’ha girata al Consorzio forestale Due Parchi. DA QUALCHE GIORNO gli operai dell’ente sono impegnati nel ripulire il manto dai detriti, nel ricostruire porzioni di muri di sostegno travolti dalle slavine, tagliare alberi pericolanti e soprattutto tagliare il muro di neve accumulato da vento e valanghe negli ultimi chilometri prima del passo, che sarà di nuovo percorribile dal primo giugno. Un’operazione complessa, perché nei mesi invernali le precipitazioni sono state consistenti, e anche all’attacco della salita, dove la neve è stata sciolta dai primi caldi primaverili, sull’asfalto sono rimasti parecchi residui (ghiaietto, sassi, aghi di larice). «In alto il lavoro è stato abbastanza celere grazie ai mezzi meccanici - spiega Riccardo Mariotti, che è direttore dell’ente consortile - Va detto che non c’era l’enorme quantitativo di neve che ci aspettavamo perché i primi giorni di maggio sono stati abbastanza caldi, restano però dei muri alti circa sei metri, e sottolineo che all’interno della galleria sono stati spostati più di 2000 metri cubi di neve accumulata dalle raffiche di vento». Per garantire la manutenzione ordinaria, e ogni anno riuscire almeno a sistemare e allargare qualche tratto di strada, le risorse a disposizione sono assai risicate. Qualcuno ha perciò ventilato l’ipotesi di istituire un mini pedaggio. «È chiaro che per offrire un servizio puntuale a chi transita a queste quote - sostiene Mariotti - serve un mucchio di soldi. Soldi, perché no, che potrebbero benissimo arrivare da un pedaggio simbolico, 1 o 2 euro, che sono convinto non costringerà nessuno ad abbandonare il Gavia, ma che per noi vorrebbe dire poter contare su una discreta somma». L’altra questione mai risolta si riferisce al transito dei camper, che creano ingorghi e mettono a rischio l’incolumità degli autisti, passaggio che semplicemente si potrebbe impedire posizionando due varchi: il primo a Santa Apollonia, l’altro In Valfurva. «Sicuramente questi veicoli costituiscono un grosso problema - conferma Mariotti - basta vedere la larghezza della carreggiata in certi punti. Bisognerebbe sedersi a un tavolo e ragionare. Certo non è bello impedire ai camper di salire, ma allo stesso tempo non è bello neanche creare situazioni di pericolo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti