Strade, l’Unione dei comuni
lancia la sfida manutenzione

di Lino Febbrari
Il tratto di provinciale che sale a Monno e al MortiroloLa sp 80 che collega il fondovalle a Vione
Il tratto di provinciale che sale a Monno e al MortiroloLa sp 80 che collega il fondovalle a Vione
Il tratto di provinciale che sale a Monno e al MortiroloLa sp 80 che collega il fondovalle a Vione
Il tratto di provinciale che sale a Monno e al MortiroloLa sp 80 che collega il fondovalle a Vione

L’esperimento dovrebbe durare un anno; poi, se tutto dovesse filare liscio, la prova potrebbe trasformarsi in una consuetudine regolata da una convenzione. Con l’obiettivo dichiarato di migliorare la manutenzione ordinaria e straordinaria di una ventina di chilometri di asfalto attualmente gestiti dalla Provincia, e col «sogno» di mettere le mani anche su un lungo tratto di statale del Tonale, l’Unione dei comuni dell’alta Valcamonica ha chiesto ufficialmente al Broletto la gestione dei tratti di provinciali che dalla statale di fondovalle portano rispettivamente agli abitati di Monno (circa 2 chilometri) e Vione (3) e al passo del Gavia (15 e rotti).

«Questa sera (ieri per i lettori) andremo ad approvare l’apposita delibera durante la giunta dell’Unione - conferma Giovan Maria Rizzi, presidente dell’organismo consortile che da quasi una ventina di anni governa Monno, Incudine, Vezza, Vione, Temù e Ponte - in modo da poter provare per dodici mesi, per poi eventualmente stringere con la Provincia un accordo duraturo. Lo facciamo innanzitutto per poter far lavorare i dipendenti delle realtà che abbiamo creato, e poi per vedere finalmente interventi puntuali, effettuati nei momenti opportuni, e non solo quando passa il Giro d’Italia; per non vedere più le strade abbandonate a sé stesse».

SE DA BRESCIA dovesse arrivare un via libera al progetto, a effettuare i lavori di manutenzione verrebbero destinati i dipendenti del Consorzio forestale «Due Parchi», mentre le risorse necessarie naturalmente dovrebbero essere messe a diposizione sempre dal Broletto. La proposta piace soprattutto per quanto riguarda l’ex statale del Gavia, che in mano all’Unione potrebbe subire importanti opere di riqualificazione e, come sperano gli operatori turistici della zona, compatibilmente con le condizioni meteo, riaprire prima in primavera.

Staremo a vedere. Intanto i vertici dell’Unione guardano avanti e puntano anche a gestire i trenta chilometri di statale 42 dal confine comunale di Edolo fino al passo del Tonale. I problemi sul tappeto li conoscono tutti gli utenti: «Porto come esempio gli sfalci, fatti in ritardo quando le erbacce hanno ormai completamente nascosto la segnaletica e addirittura invaso la carreggiata, o che peggio ancora non vengono portati a termine - osserva Rizzi -. Cercheremo di capire quali risorse l’Anas potrebbe mettere a disposizione e a che tipo di gara dovremo partecipare per poter ambire a questi lavori. Il tutto va ovviamente nella direzione di far lavorare la gente del posto offrendo manutenzioni efficaci».

Nel frattempo, ieri la Provincia ha riaperto al traffico la sp 345 delle Tre Valli, la 669 del Crocedomini e oggi riaprirà quella del Vivione.

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