Tari, è guerra aperta Il Consorzio si ribella

di D.BEN.

Non si tratta semplicemente di tasse: il problema che rimbalza da mesi tra rilievi e fondovalle in bassa Valcamonica ha portato con sé non poche conseguenze, e coinvolto anche la Prefettura e il Tribunale a Brescia. Tutto è nato dalla decisione di estendere l’applicazione della Tari (la tassa sui rifiuti) anche a Montecampione: è stata presa a fine marzo dal Comune di Artogne, e continua ad alimentare il dibattito dentro e fuori la stazione turistica. Dato che ogni tanto ci sono residenti che chiedono chiarimenti per sapere a quale ente debbano versare il corrispettivo per la raccolta dei rifiuti - al Consorzio dei Residenti o al Comune? -, la sindaca Barbara Bonicelli è tornata a intervenire sull’argomento. Lo aveva già fatto nel maggio scorso, segnalando che con il primo gennaio 2018 sarebbe stato l’ente locale da lei guidato a gestire il servizio e a emettere la relativa bollettazione. Ne era però nato un contrasto con i vertici del Consorzio residenti, perchè quest’ultimo ente aveva sottoscritto fino al 2022 il contratto relativo con Valle Camonica servizi. Quindi avvocati al lavoro, scambio di lettere, dichiarazioni, inviti a sedersi per un tavolo di confronto, prese di distanze, distinguo e tanto altro. Ora la cronaca deve registrare un altro comunicato del primo cittadino di Artogne. Un documento in cui si precisa che «il servizio di raccolta, gestione e smaltimento rifiuti fa capo al Comune di Artogne e non più al Consorzio Montecampione». Di conseguenza anche il pagamento è da ritenersi indirizzato all’ente pubblico. Considerato che la banca dati delle utenze di Montecampione sarà completata verso fine agosto, la giunta comunale ha pure deliberato la scadenza delle due rate: il 50% del dovuto da versare entro il 16 settembre e il resto entro il 16 dicembre. Una sorta di risposta al Consorzio dei residenti, con il quale Artogne in questo periodo non va di certo d’amore e d’accordo. E sperare di trovare un tavolo di confronto diventa sempre più illusorio. «IL CONSORZIO sta navigando in un mare in tempesta e la deriva in acqua sarà molto lunga - ha affermato sabato scorso il presidente Paolo Birnbaunm -; però noi abbiamo margini di vittoria molto ampi». Di certo si riferiva alle cause in corso intentate dal Comitato per Montecampione, che chiede lo scioglimento dell’ente, ma chissà se un lontano pensiero riguardasse anche le relazioni con il Comune sul quale insite buona parte del territorio della stazione turistica. «Nel futuro gli enti pubblici si prenderanno in carico i servizi, ma non oggi - ha aggiunto il presidente - perché il Consorzio è ancora necessario e l’orizzonte che abbiamo davanti è solare». Uno spiraglio di luce o di buio potrebbe aprirsi a inizio agosto, quando un giudice dovrà dire se l’assemblea convocata per il 18 agosto per cambiare lo Statuto dell’ente sarà fattibile oppure no. •

Suggerimenti