Temù, il dopo Menici è affidato alle primarie

di L.FEBB.
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini
Giuseppe PasinaRiccardo Sandrini

Poteva contare sul sostegno della sua maggioranza per tentare un terzo mandato, ma ha deciso di farsi da parte. Dopo dieci anni di amministrazione Roberto Menici, sindaco di Temù, preferisce concedersi una pausa. Così le cose si complicano, e a contendersi la possibilità di conquistare la fascia tricolore per la compagine «Temù per l’Alta Valle» saranno il vicesindaco Riccardo Sandrini, nominato il 20 ottobre del 2017, il giorno dopo la revoca del suo predecessore (Maurizio Zani, entrato in rotta di collisione con la giunta), e il capogruppo di «Temù per sempre», Giuseppe Pasina, tornato all’ovile dopo tre anni di minoranza, già braccio destro di Corrado Tomasi (dimessosi dopo la sconfitta riportata nell’ottobre del 2017 col progetto di aggregazione con Pontedilegno e Vione) e dello stesso Menici. I due aspiranti primi cittadini si sfideranno nelle primarie previste per domenica 24 marzo, ma non ci saranno veri esclusi: l’accordo stipulato prevede che il perdente della consultazione corra comunque come vice. Il candidato della maggioranza si troverà quasi certamente come avversario Fabio Fogliaresi (Alternativa per Temù), sui banchi dell’opposizione da cinque anni, che potrà contare sul successo nella campagna referendaria per il no alla fusione tra i Comuni confinanti. «Sono stati dieci anni importanti per Temù e la sua comunità - commenta Menici nella nota di addio - che hanno visto affermarsi le peculiarità turistiche del territorio dopo l’ampliamento del demanio sciabile. Tante le opere realizzate su diversi fronti, corpose anche dal punto di vista economico: il campo di calcio che permette oggi di ospitare la Sampdoria e il Milan camp - cita compiaciuto -, la rotonda a inizio paese e la bretella che collega la partenza degli impianti alla statale del Tonale, che hanno aumentato la sicurezza e diminuito le code nei periodi di massimo afflusso. Poi la riqualificazione di strade, malghe, edifici pubblici, parchi giochi, l’inserimento del bonus bebè e dei contributi per gli universitari. Unico rammarico - conclude con un velo di amarezza il primo cittadino uscente - è la mancata fusione con con i Comuni vicini, che avrebbe dato ulteriore linfa allo sviluppo sociale e turistico del paese». MENICI lascia nel cassetto al suo successore una serie di progetti, i principali dei quali sono la riqualificazione degli edifici di proprietà comunale nella zona della stazione di partenza degli impianti di risalita e la valorizzazione della Val d’Avio. •

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