Terza età, la «via di mezzo» dell’assistenza

di Claudia Venturelli
La nuova «Casa amica» realizzata a Piamborno
La nuova «Casa amica» realizzata a Piamborno
La nuova «Casa amica» realizzata a Piamborno
La nuova «Casa amica» realizzata a Piamborno

La casa di riposo può attendere, ma l’abitazione privata è ormai troppo insicura. È la condizione di tanti anziani, e per soddisfare la richiesta di una «via di mezzo», a Piamborno è nata «Casa amica», una struttura domotica e sicura che amplia i servizi offerti dalla Rsa «Giovannina Rizzieri» e crea una rete su tutto territorio. «AVEVAMO a disposizione questa struttura prima fatiscente accanto a quella principale - spiega il presidente della fondazione Vigilio Luscietti - e dovevamo decidere se abbatterla o farla rinascere». La scelta, anche grazie alle competenze acquisite in questi anni in casa di riposo, è ricaduta sulla realizzazione di una nuova realtà dell’accoglienza; intermedia, appunto. «L’intenzione è quella di inserire qui ospiti ancora autosufficienti, che possano usufruire in autonomia della struttura già esistente, dai giardini alla palestra fino alla chiesa; il tutto nel centro al paese». Adeguato dal punto di vista antisismico, l’edificio ristrutturato offre cinque mini appartamenti arredati e sette posti totali, e vanta pure ottime prestazioni dal punto di vista energetico. Una casa amica che è anche intelligente, che può essere gestita in remoto anche con il controllo diretto sugli ospiti, i quali saranno dotati di un braccialetto che avviserà gli operatori in caso di necessità o caduta: «Questo per dare un ulteriore servizio alla casa di riposo - commenta il sindaco Elio Tomasi -. Credo che con questo progetto ci si candidi tra le eccellenze della Valcamonica. Merito di una iniziativa mirata e necessaria alla nostra comunità e al territorio che di fatto risponde a un bisogno crescente». Al pianoterra gli spazi comuni e l’accesso all’ascensore; al primo piano i due appartamenti doppi, al secondo tre monolocali. Agli ospiti, non ancora selezionati, viene offerta anche la possibilità di accedere ai servizi della Rsa, dai pasti alla palestra. Durante i lavori è stato sistemato anche il cortile interno, e il tutto ha richiesto 800 mila euro, 200 mila dei quali portano la firma della Fondazione Cariplo: «Perché questo è il progetto di una comunità - sottolinea Sergio Silvotti, commissario della Fondazione Cariplo che ci ha creduto -. Quando le comunità si raccolgono attorno a un piano Cariplo ha il dovere di sostenerle. I soldi non sono neutri, le risorse servono ma noi abbiamo cercato di farne un fattore che moltiplica le energie». L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di tante autorità, dei rappresentanti dell’Ats Montagna, che eseguirà il controllo sulla struttura, di tanti cittadini e di tutte le aziende che hanno reso possibile un progetto che per la Fondazione «Rizzieri» è passato da sogno a realtà. •

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