Tomasi chiama il «No»
«Pronti al confronto»

Corrado Tomasi
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Corrado Tomasi

Incontrarsi e confrontarsi pubblicamente con i rappresentati della parte avversa? Non c’è problema, ma quando premettono che non intendono assolutamente colloquiare con quelli che definiscono i politicanti a tempo pieno bolla il tutto come «un modo poco elegante per sottrarsi al dibattito, visto che sull’argomento probabilmente stanno raccontando solo bugie».

Taglia corto Corrado Tomasi - consigliere regionale del Pd e anima dei Comitati per il Si alla fusione tra Pontedilegno, Temù e Vione («Tuttavia in questo frangente opero in veste di consigliere comunale di Temù»), il cui nome è stato segnato in rosso sull’agenda di Fabio Fogliaresi (Comitato del No di Temù) e di Mario Rizzi (consigliere di minoranza di Ponte) - replicando alle affermazioni fatte nei giorni scorsi dai due avversari.

«Innanzi tutto va chiarito che il 1 ottobre andremo a votare per un referendum comunale - premette Tomasi - il mio status è di consigliere comunale di Temù, lo stesso ruolo che rivestono, in minoranza, Fogliaresi nel mio Comune e Rizzi a Ponte. Ciò detto - aggiunge - mentre Fogliaresi ha raccolto le firme e costituito regolarmente il comitato per il No, Rizzi non lo ha fatto, come non è stato fatto a Vione, per cui parla solo come consigliere e non come rappresentante di un organismo peraltro inesistente. Ritengo davvero singolare poi che non accettino il confronto con un avversario che ricopre il loro stesso ruolo amministrativo. Non parliamo poi delle motivazioni, false, che portano per esprimere il loro no. Un solo esempio del loro modo di informare i cittadini: contrariamente a quanto asseriscono i municipi di Temù e Vione e i servizi che erogheranno rimarranno esattamente come sono oggi».

Tomasi affronta poi il nocciolo della questione: i nomi delle persone che dovranno presenziare all’eventuale e auspicato incontro pubblico tra le parti per far conoscere nei dettagli alla popolazione dei tre Comuni quali sono le ragioni per votare a favore o contro la nuova progettata realtà amministrativa. «Noi sceglieremo i nostri e loro faranno altrettanto - sostiene l’ex sindaco di Temù - . Il vero problema è che loro, probabilmente perché stanno raccontando una serie di bugie, non intendono confrontarsi e sono alla ricerca di qualsiasi scusa pur di non partecipare al dibattito». Tomasi chiude il suo sfogo con un appello. «Cari amici del No accettate la sfida e poi vedremo chi avrà più argomenti per far pendere la bilancia dalla propria parte. Infine un invito ai cittadini: leggete il nostro depliant che verrà distribuito in questi giorni, naturalmente informatevi anche sulle ragioni del No, e poi traete serenamente le vostre valutazioni senza farle dipendere dalla simpatia o dall’antipatia personale che possono esprimere i rappresentanti dei due schieramenti».L.FEB.

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