Tomasi: «Ora riproviamoci
con Temù e Pontedilegno»

Il consigliere regionale Corrado Tomasi propone un altro referendum
Il consigliere regionale Corrado Tomasi propone un altro referendum
Il consigliere regionale Corrado Tomasi propone un altro referendum
Il consigliere regionale Corrado Tomasi propone un altro referendum

Con l’incorporazione di Prestine a Bienno scendono a 205 i Comuni bresciani. Si aggiorna anche il numero di enti locali della Valcamonica, che scende a quota 40.

CHI PENSA però che l’operazione possa essere l’inizio di un processo di cristallizzazione fra enti locali teso a sanare la frammentazione amministrativa camuna, è troppo ottimista. Dalla seduta dell’assemblea della Comunità Montana dell’altra sera sono emersi segnali opposti. Dopo che il presidente Oliviero Valzelli ha dato lettura della delibera con la quale i delegati esprimevano parere favorevole all’operazione di incorporazione concertata fra i Comuni di Bienno e Prestine, il dibattito ha riservato non poche sorprese. Esaurito il doveroso applauso ai sindaci artefici delle nozze, Franco Monchieri e Massimo Maugeri, la parola nuove fusioni è stata messa bando dagli amministratori dei Comuni rappresentati nell’ente comprensoriale .

Solamente il consigliere regionale Corrado Tomasi ha ventilato l’idea di un seconda consultazione popolare, dopo che nell’ottobre di quattro anni fa non era passato il referendum indetto per avviare la fusione fra Pontedilegno e Temù. Eppure, tanto per citar solamente i Comuni sotto i mille abitanti che potrebbero dar vita ad un’unica municipalità, ci sono Losine, Cerveno, Ono San Pietro, Braone, Cimbergo, Paspardo , Paisco, Incudine, Monno, Vione, Lozio, Cevo e Saviore, che attualmente si riconoscono nelle varie Unioni. Ma la filosofia di sistema non fa breccia. I sindaci, specie quelli dei paesi più piccoli, hanno ribadito con forza la necessità di non disperdere l’identità, le radici e peculiarità dei Comuni. L.RAN.

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