Torrenti e centraline
«Solo una moratoria
può salvare la Valle»

Un tratto del Grigna in secca
Un tratto del Grigna in secca
Un tratto del Grigna in secca
Un tratto del Grigna in secca

Un appello per fermare subito la proliferazione di centraline. Nel nome della sostenibilità e del rispetto del territorio. Le associazioni e i comitati che si battono per lo stop alle concessioni idroelettriche in Vallecamonica, dopo la bocciatura del 2013, hanno inoltrato una nuova richiesta di moratoria al presidente della Regione Roberto Maroni. Una petizione che segue di pochi giorni quella analoga presentata dal Movimento 5 Stelle in previsione dell’approvazione del bilancio idrologico da parte di Arpa e del programma di tutela e uso delle acque regionali.

Tra i presidenti che hanno firmato la richiesta c’è anche quello dei pescatori di Braone Claudio Prandini: «Tenuto conto che i tempi in cui avverrà tale discussione sono tutt’altro che certi, che eventuali uomini d’affari del settore idroelettrico, cogliendo l’opportunità della moratoria, cercheranno di spingere al massimo prima del pronunciamento da parte della Regione, che qualche esponente politico possa avere qualche motivo per ritardare il più possibile eventuali risoluzioni, che l’esito del referendum del 4 dicembre potrebbe di fatto estromettere le regioni dalla competenza in ambito energetico e del rilascio delle concessioni, abbiamo deciso di muoverci con la massima urgenza».

La domanda di moratoria fa seguito alle numerose azioni dei comitati ambientalisti della Lombardia, che da tempo sollevano l’annoso problema dello «sfruttamento indiscriminato dei corsi d’acqua a danno dell’ambiente, causa di maggiore inquinamento e di maggiore rischio idrogeologico».L.RAN.

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