Troppi motori tra abeti
e cervi. Un parcheggio
ferma la marea

di Lino Febbrari
Il parcheggio con area pic nic realizzato nella Val GrandeQuesta zona è presa d’assalto in particolare in autunno
Il parcheggio con area pic nic realizzato nella Val GrandeQuesta zona è presa d’assalto in particolare in autunno
Il parcheggio con area pic nic realizzato nella Val GrandeQuesta zona è presa d’assalto in particolare in autunno
Il parcheggio con area pic nic realizzato nella Val GrandeQuesta zona è presa d’assalto in particolare in autunno

Un’area di sosta vicina al punto in cui la mulattiera inizia a diventare meno ripida dopo alcune impegnative salite, rendendo più agevole il cammino dell’escursionista. L’hanno realizzata con materiali con un impatto ambientale minimo (legno e pietre), con l’obiettivo primario di tenere alla larga più veicoli possibile dalla parte più bella e incontaminata della Valgrande: il tratto che si estende dall’omonima locanda fino alla malga, subito dopo Carét. Per proteggerla, Parco dello Stelvio e Comune di Vezza d’Oglio hanno costruito nella località Valli un parcheggio capace di ospitare una cinquantina di auto; sistemato sui due versanti un paio di sentieri di gronda, utilizzabili da quanto preferiscono scarpinare all’interno del bosco, e un’area pic nic. «Tutto questo è stato fatto perché riteniamo questa fetta del nostro territorio un tesoro da proteggere - ha affermato il sindaco Giovan Maria Rizzi durante il simbolico taglio del nastro affiancato dal presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli -. Uno scrigno di bellezze paesaggistiche ricco di flora e fauna, purtroppo preso d’assalto spesso da nugoli di turisti, molti dei quali motorizzati». L’AMMINISTRAZIONE vezzese e la direzione del parco sono da tempo alle prese col problema dei troppi veicoli che circolano nell’area protetta; in particolare da metà settembre a fine ottobre, quando la vallata è invasa da migliaia di persone (e da decine di auto) per assistere allo spettacolo dei cervi in amore. «Premesso che non vogliamo impedire l’accesso ai proprietari delle cascine e a quanti svolgono attività agricole - ricorda il primo cittadino -, tutti gli altri, a meno di deroghe particolari, cercheremo di fermarli in questo nuovo parcheggio. Un accesso veicolare spropositato non è più accettabile, per cui dal prossimo anno, in collaborazione con la direzione del parco, troveremo il modo (un servizio di navetta?) per limitare il via vai motorizzato che tra l’altro infastidisce non poco gli animali». Una maggiore cura di un territorio prezioso e protetto, insomma, unita a un investimento importante da portare a compimento la prossima primavera per far compiere un salto di qualità all’attuale rifugio Saverio Occhi, la struttura di accoglienza quasi sulla testata del Val Grande punto cruciale per alpinisti e amanti delle passeggiate. «Effettivamente - conferma Rizzi -, oltre a rimettere a nuovo altri sentieri per permettere agli escursionisti di raggiungere più facilmente la confinante Valtellina, metteremo mano, sempre con il contributo del parco, alle strutture al Plàs de l’Asén, che saranno trasformate in un rifugio a tutti gli affetti, la cui cura sarà affidata a un gestore». •

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