Un approdo sicuro
per la solidarietà
e gli escursionisti

Le  Piccole Dolomiti Bresciane sono una delle mete privilegiate degli escursionisti
Le Piccole Dolomiti Bresciane sono una delle mete privilegiate degli escursionisti
Le  Piccole Dolomiti Bresciane sono una delle mete privilegiate degli escursionisti
Le Piccole Dolomiti Bresciane sono una delle mete privilegiate degli escursionisti

Sono situati in suggestivi teatri naturali molto diversi tra loro e sono geograficamente lontani, eppure un sottile filo collega una rete di approdi sicuri sulle montagne della nostra provincia.

I RIFUGI BONALI-DUCOLI al Torsoleto in alta Valcamonica, Pirlo allo Spino, affacciato sull'azzurro del lago di Garda, Laeng all'ombra del Pizzo Camino, Cai Cedegolo al Colombè e Baita Palmarusso nel gruppo del Guglielmo sono accomunati dalla solidarietà. Le strutture sono gestite da volontari che destinano l'intero guadagno del rifugio all’associazione «Operazione Mato Grosso».

L’organizzazione, da decenni impegnata nel sostenere iniziative a favore delle popolazioni del Sudamerica, si avvale per le proprie opere anche del sacrificio e del tempo che questi bresciani mettono a disposizione sia dell’Operazione Mato Grosso che degli alpinisti ed escursionisti che in quelle strutture trovano professionalità, buona cucina e possibilità di riposare prima di riprendere il cammino verso la cima scelta per l’escursione di turno o per il ritorno a valle.

«Salire in alto per aiutare chi sta in basso» è il loro incisivo motto: uno slogan che ha griffato anche la spedizione alpinistica del 1993, in Perù, organizzata dal Cai Cedegolo e in cui persero la vita Battistino Bonali e Domenico Ducoli, ai quali è dedicato il rifugio Torsoleto.

Si consiglia al proposito la lettura del libro «Huascaran 1993. Verso l’alto. Verso l’altro» di Franco Michieli. Una pubblicazione che oltre a raccontare quella tragica spedizione, spiega anche bene le motivazioni che hanno spinto tanti camuni a lavorare per aiutare le popolazioni andine.

La passione per la montagna coltiva la solidarietà e un forte impegno, a titolo assolutamente gratuito e con grandi sacrifici di tempo ed energie, per aiutare gli altri. Il tutto con buona pace di chi crede che in questo mondo globalizzato possano esistere solo competizione esasperata e ricerca della ricchezza.

PENSARE che solidarietà, spirito di gruppo e collaborazione sono stati i pilastri dell'umanità per la grandissima parte della sua presenza sulla Terra, dovrebbe farci riflettere su dove stiamo andando. E imparare da questo lodevole spirito di sacrificio che in troppi oggi ritengono superato.F.CAM.

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