L’idea poteva funzionare: intestarsi la licenza per l’apertura di un piccolo bar vicino a municipio, farmacia, palestra e centro associazioni, per «accogliere» meglio i cittadini e per garantire al Comune un introito grazie all’affitto. L’ha coltivata l’amministrazione comunale di Piancamuno, che l’aveva concretizzata in una struttura vicina a piazza Verdi. Lo avevano battezzato «Pian cafè», ma la vita del locale non è stata né particolarmente lunga né facile. Partiti sull’onda dell’entusiasmo, i gestori hanno dovuto fare i conti con la crisi: chiuso il contratto, il primo appaltante non ha voluto proseguire l’attività. Poi la nuova asta e il nuovo gestore, ma negli ultimi anni l’amministrazione comunale proprietaria del chiosco ha dovuto più volte prorogare i termini del bando di gara per l’assegnazione. L’ULTIMO subentro è durato poco e di recente il sindaco si è trovato sul tavolo la richiesta di rinuncia. Svanita la speranza di una manifestazione di interesse da parte di chi si era classificato secondo in graduatoria è arrivata la decisione di chiudere definitivamente i battenti e di «tagliare» il ramo d’azienda. •