Un marchio doc per le foreste camune

di Lino Febbrari
Boschi e legname della Valcamonica saranno presto certificati
Boschi e legname della Valcamonica saranno presto certificati
Boschi e legname della Valcamonica saranno presto certificati
Boschi e legname della Valcamonica saranno presto certificati

A breve le foreste della Valcamonica e la filiera del legno, costituita da consorzi forestali, aziende boschive e segherie, saranno certificate. LA NOVITÀ è emersa nel corso di un convegno che si è svolto a Paisco, nella sede del Consorzio forestale e minerario Valle Allione, durante il quale alcuni esperti del settore hanno illustrato i vantaggi che ne deriveranno per l’economia valligiana. «Speriamo di poter arrivare ad avere un valore aggiunto al prodotto finito, in quanto se tutta la catena è certificata, lo stesso prodotto che finirà nelle mani del consumatore potrà essere attestato», commenta Carlo Sacristani, assessore alle Foreste e Bonifica montana della Comunità Montana promotrice dell’iniziativa ecosostenibile. Ma quali criteri dovranno rispettare i gestori delle aree boschive per ottenere l’importante riconoscimento verde? Innanzi tutto dovranno garantire un mantenimento e un appropriato miglioramento delle risorse forestali e del loro contributo al ciclo globale del carbonio. Dovranno poi mantenere in salute e vitalità gli ecosistemi, sviluppare le funzioni produttive nella gestione dei prodotti legnosi e non legnosi, conservare e migliorare la diversità biologica, difendere il suolo implementando le funzioni protettive delle foreste e, infine, mantenere le altre funzioni e le condizioni socio-economiche. Per attuare tutte queste azioni entro un breve lasso di tempo (il prossimo mese di giugno tutti e sei i consorzi camuni saranno certificati) l’ente sovracomunale ha affidato la redazione di tutta la documentazione necessaria alla dottoressa forestale Lucia Mondini. «STIAMO LAVORANDO con le sei aggregazioni - chiarisce la professionista scelta per seguire il percorso di certificazione - per rendere certo che da anni le nostre foreste vengono gestite con selvicoltura naturalistica e con criteri che permettono di valorizzare tutte le funzioni del bosco. Terminato con i consorzi - aggiunge l’esperta - proseguiremo con la quindicina di soggetti, tra segherie e ditte boschive, che certificheremo come custodi della catena, cioè garantiranno che tutto il materiale che loro vendono proviene da boschi gestiti in modo sostenibile». Rispetto ad altre aree alpine, la Valcamonica non può competere per quantità di materiale prodotto, ma sicuramente per la qualità del legname. «Se volgiamo per un attimo lo sguardo al passato - afferma Sacristani - noteremo che la maggior parte dei bilanci dei comuni si basava per le entrate sulla corretta gestione del bosco. Oggi purtroppo non è più così, e a volte i boschi diventano solo un costo. Grazie a questo progetto - conclude l’assessore - noi vogliamo che il legname ritorni a essere un’importante risorsa per il nostro territorio. Con tanto di certificazione ecosostenibile, per un’economia circolare che abbia ricadute positive anche sul contesto e sull’ambiente. Il percorso sarà lungo, ma il passo è stato fatto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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