Una carota di
ghiaccio svela i
segreti climatici

La carota di ghiaccio estratta dalle viscere dell’Adamello
La carota di ghiaccio estratta dalle viscere dell’Adamello
La carota di ghiaccio estratta dalle viscere dell’Adamello
La carota di ghiaccio estratta dalle viscere dell’Adamello

Una «carota» di ghiaccio lunga 45 metri è stata estratta dal cuore del ghiacciaio dell’Adamello. L’operazione «POLLiCe», dall’inglese pollen, polline, e ice, ghiaccio, ha avuto come teatro Pian di Neve, a 3100 metri di quota, ad una temperatura inferiore ai -10 gradi, con l’impiego di un’attrezzatura svizzera.

La parola passa ora alle analisi del prezioso materiale - una miniera di bioinformazioni -, che saranno svolte dalla Fondazione Edmund Mach e dalle Università di Innsbruck e Milano, mentre il Muse elaborerà i dati glaciologici. Attraverso i test sul polline si potrà stabilire una cronologia stagionale e annuale del ghiaccio e fornire informazioni sulla composizione della vegetazione del passato. Ogni granulo di polline verrà analizzato sia per forma e dimensione che attraverso il Dna, risalendo quindi alla tipologia di pianta che lo ha rilasciato. Attraverso il cambiamento delle specie vegetali dell’Adamello, sarà così possibile «leggere» l’evoluzione del clima del XX secolo. All’analisi biologica vegetale, si affiancherà la ricostruzione della composizione chimica dell’atmosfera e la sua variazione nel tempo, anche alla luce delle emissioni antropiche intrappolate nella neve, per l’individuazione di eventuali inquinanti. Il prossimo passo di «POLLiCe» è fissato per l’inverno 2017, quando si tenterà l’estrazione della «carota» di ghiaccio più lunga mai ottenuta, che arriverà a toccare la base del ghiacciaio dell’Adamello a 270 metri di profondità con l’obiettivo di ricostruire la storia climatica e vegetazionale degli ultimi mille anni. C.REB

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