Una casa degli alpini tra memoria e futuro

L’inaugurazione della nuova casa alpina di Sellero

Volevano ricordare degnamente il padre alpino reduce dalla terribile esperienza della campagna di Russia, e tutti a Sellero sono d’accordo nell’affermare che ci sono riusciti benissimo, perchè per farlo hanno addirittura deciso di donare al Comune la vecchia abitazione di famiglia.

A sua volta l’ente locale, dopo le formalità di rito (e ovviamente l’autorizzazione dei diretti ineressati), ha concesso l’immobile in comodato d’uso gratuito al gruppo di casa delle penne nere, che aveva un grande bisogno di un nuovo luogo di aggregazione e che nell’arco di pochi mesi l’ha completamente riqualificato.

IL GESTO di generosità nei confronti della collettività è avvenuto a Sellero, e a compierlo sono stati i figli di Luigi Cominelli, i quali ormai da diversi anni si sono trasferiti nel Milanese.

«Oggi celebriamo davvero un avvenimento importante per la nostra comunità - ha esordito il sindaco Giampiero Bressanelli durante la cerimonia inaugurale -, che ha preso le mosse nel maggio del 2014, quando gli eredi ci hanno comunicato la loro volontà. Con una delibera consiliare abbiamo accettato la donazione, e all’inizio della primavera di quest’anno ci è arrivata la richiesta degli alpini di poterla ottenere per trasformarla nella loro nuova sede. Dopo aver ottenuto tra virgolette il via libera della famiglia, naturalmente siamo stati felici e orgogliosi di poter soddisfare la richiesta».

A quel punto, come sempre, le penne nere si sono rimboccate le maniche, ristrutturando i tre piani del fabbricato esistente in via Buona Pace, che si affaccia su quel torrente Re lungo il quale nel periodo natalizio i volontari del paese allestiscono la grande natività che cattura l’interesse di migliaia di visitatori. Di fatto, da domenica scorsa, l’edificio è diventato la nuova casa del gruppo sellerese.

«Siamo davvero orgogliosi - ha commentato commosso il capogruppo Dante Poetini durante la cerimonia allestita per presentare la novità - e siamo particolarmente grati alla famiglia Cominelli e all’amministrazione comunale per aver contribuito a concretizzare questo nostro sogno che fino a poco tempo fa ci sembrava irrealizzabile».

«UN SENTITO grazie anche da parte nostra ai familiari per la loro generosità - ha aggiunto Matteo Gaverbi, rappresentante dell’Ana valligiana - e anche ai nostri colleghi alpini per l’impegno che hanno saputo mettere in campo per portare a conclusione il loro progetto».

Dopo la benedizione dello stabile affidata del neo parroco don Rosario Mottinelli, e dopo il taglio del nastro di cui si sono occupati i donatori, i tanti partecipanti alla giornata di festa hanno avuto la possibilità di visitare i locali che oltre a fare da base operativa per una associazione davvero preziosa fanno memoria del reduce di Russia Luigi Cominelli.

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