Una domenica di ricordi nella conca degli eroi

di L.FEBB.

Quella di oggi sarà una giornata importante per le Fiamme verdi, dedicata alla celebrazione, alla memoria dei ribelli per amore che oltre settant’anni fa si sacrificarono sul Mortirolo per la libertà e la democrazia. Lo faranno, come sempre, nella chiesetta di San Giacomo, mettendo al centro i pochi combattenti sopravvissuti e ai lati le autorità. Il cappellano monsignor Tino Clementi (ex parroco di Manerbio e oggi direttore dell’eremo di Bienno) alle 9.30 celebrerà la messa in suffragio dei caduti; poi toccherà agli interventi del sindaco di Monno, Roberto Trotti, e dell’oratore ufficiale Filippo Perrini. «Saliremo di nuovo alla conca sullo spartiacque tra Valcamonica e Valtellina - ha anticipato ieri Ezio Gulberti, responsabile dell’associazione Fiamme verdi dell’alta Valcamonica - per commemorare i giovani che scelsero la Resistenza al nazifascismo e che morirono per i loro ideali; le molte donne che contribuirono alla lotta a rischio della loro vita e Teresio Olivelli nell’anno della sua beatificazione». Sul Mortirolo, come in altre zone d’Italia in cui agirono i partigiani, il contributo femminile fu spesso determinante; soprattutto per far arrivare i messaggi degli alleati ai combattenti. In prima fila c’era anche Lina Tognoli, sorella del comandante Tino. Che dalla Liguria dove vive da decenni è tornata a Corteno, il paese natale, per festeggiare i suoi 90 anni. Ieri alle 11, nella parrocchiale, l’anziana ha seguito la messa. Catturata dai fascisti appena sedicenne, Lina fu accecata durante un brutale interrogatorio cui venne sottoposta a Sondrio per cercare di estorcerle l’indicazione del nascondiglio del fratello. •

Suggerimenti