Tutti pazzi per l’oca di San Martino: a Paitone sono davvero gli ultimissimi giorni (oggi e domani) per poter partecipare alla «sagra diffusa» dedicata al piatto tipico del paese: l’Öc de San Martì, la cui ricetta è stata selezionata la scorsa estate al termine di una vera e propria competizione che ha coinvolto tutti i ristoratori del paese, e che da poche settimane è stata ufficializzata anche in Consiglio comunale, con voto unanime (forse il primo passo verso la Deco, la denominazione di origine comunale).
ESPERIMENTO riuscito: in poco meno di un mese (dal 29 ottobre scorso) sono state più di 500 le prenotazioni nei quattro ristoranti aderenti all’iniziativa (la trattoria Da Tindaro, tra l’altro i titolari della ricetta poi selezionata come ufficiale, l’agriturismo El Cioci, l’Antica Trattoria Leone, il ristorante Il Tagliere d’Oro), con menu promozionali in degustazione a 20 euro tutto compreso, partendo ovviamente dall’oca, e poi vino e acqua, polenta e contorno, caffè e dolce. Come detto, sono questi gli ultimi due giorni del cosiddetto «mese dell’oca»: la sagra chiuderà ufficialmente i battenti domani sera. Ancora presto allora per fare un bilancio complessivo, ma viste le premesse è facile immaginare che l’iniziativa venga riproposta il prossimo anno, candidata a diventare un «cult» del paese come già i «profumi di spiedo» della vicina Serle. Con un dato di fatto, la dedica a San Martino, il vescovo di Tours che per la prima volta è stato ricordato non solo dal punto di vista religioso, ma anche culturale: tra le tante iniziative, oltre all’Öc de San Martì, anche la «ricetta unica» del dolce tipico di San Martino (presentato un paio di settimane fa), il restauro della campana della chiesetta di Marguzzo, ma anche imperdibili gadget e memorabilia come il pupazzo di peluche dell’oca o la pallina di Natale dedicata appunto alla chiesetta.A.GAT.