Altopiano di Cariadeghe, il rilancio è «green»

Sono circa trecento gli ettari di castagneti comunali dislocati sull’Altopiano di Cariadeghe
Sono circa trecento gli ettari di castagneti comunali dislocati sull’Altopiano di Cariadeghe
Sono circa trecento gli ettari di castagneti comunali dislocati sull’Altopiano di Cariadeghe
Sono circa trecento gli ettari di castagneti comunali dislocati sull’Altopiano di Cariadeghe

Alessandro Gatta Il progetto «Sativa», per il recupero, la valorizzazione e il rilancio dell’Altopiano di Cariadeghe, ingrana le marce alte: sono stati pubblicati i primi tre bandi per la gestione delle selve castanili comunali, per la formazione di «quadri» agricoli specializzati nella potatura e per la realizzazione e lo sviluppo di un vivaio per la produzione di piante «certificate e controllate». A tutta castagna, nel vero senso del termine: sono proprio gli alberi e i loro frutti i protagonisti della prima fase operativa del progetto Sativa, ovvero «Selvicoltura, ambiente e territorio: insieme valorizziamo l’Altipiano», finanziato dalla Fondazione Cariplo, da Comune e Regione e che prevede, entro la fine del 2018, l’avvio di un piano di recupero del suggestivo altopiano in senso naturalistico e appunto produttivo. In parole povere, piante e natura come opportunità di lavoro, ovviamente «green»: l’invito è rivolto ad agricoltori di Serle e non solo, anche e soprattutto giovani. Nel dettaglio, il primo bando cerca 6 imprese agricole per la gestione dei castagneti comunali, 23 ettari su un totale di oltre 300: è previsto un contributo di 33mila euro, determinato in proporzione alla superficie assegnata in comodato d’uso per 20 anni, ma gli agricoltori dovranno raggiungere determinati obiettivi (che saranno verificati in corsa): dalla preparazione del terreno alla pulizia della vegetazione, oltre che la raccolta. I criteri di selezione: meglio se giovani (under 40) e laureati (in Scienze e Tecnologie Agrarie), poi requisiti sulla qualità della produzione (biologica o di qualità certificata) e sul progetto imprenditoriale (attività integrate, aumento della biodiversità). Il secondo bando si pone invece l’obiettivo di formare 3 imprenditori agricoli al mestiere della potatura in «arrampicata», nota come tree-climbing: toccherà a loro intervenire nella potatura per risanamento o ringiovanimento, ma anche su «esemplari vetusti» per la loro «testimonianza storica». Anche qui largo ai giovani, e con sostanziosi contributi (più di 28mila euro). Il terzo e ultimo bando va a caccia di un’impresa agricola interessata a realizzare un vivaio di castagni: le piante coltivate in vivaio (fino a 250) saranno utilizzate per «il rinfoltimento delle aree di progetto carenti di ceppaio». LE DOMANDE vanno presentate in via telematica sul portale Sintel: il primo bando scade alle 12 di venerdì 15 dicembre, gli altri due martedì 19. Un progetto in divenire: con il nuovo anno arriveranno nuove opportunità in ambito di colture tradizionali (come le amarene) e colture sperimentali. Altre iniziative legate a Sativa: una mappa delle varietà locali di castagno, una serie di eventi per turisti e visitatori, cinque moduli tematici per le scuole di tutta la provincia. Porte aperte anche alle idee: altopianocariadeghe@gmail.com. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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