Barriere e salvataggi Servono nuovi volontari per gli anfibi valsabbini

di P.BAL.
La posa delle barriere salvarospi avvenuta lo scorso anno a Barghe
La posa delle barriere salvarospi avvenuta lo scorso anno a Barghe
La posa delle barriere salvarospi avvenuta lo scorso anno a Barghe
La posa delle barriere salvarospi avvenuta lo scorso anno a Barghe

Il cambiamento climatico è sempre più forte ed evidente, e potrebbe modificare anche il calendario biologico della piccola fauna e conseguentemente quello delle attività delle persone che si occupano della protezione degli anfibi. In sintesi c’è la possibilità che rospi e rane escano in anticipo dalla latenza invernale per iniziare la riproduzione, e i volontari che ruotano attorno al «Progetto rospi» si stanno quindi attrezzando, programmando il lavoro di posa dei sistemi concepiti per proteggere gli spostamenti riproduttivi dall’effetto devastante del traffico. ATTUATA in origine solamente a Idro, ancora oggi la principale stazione di salvataggio di una grande popolazione di rospo comune (una delle più importanti d’Italia), la declinazione bresciana del Progetto rospi ha conosciuto lo scorso anno due importanti espansioni: è stato messo in atto il primo e fruttuoso intervento di salvataggio a Barghe, nella località Ponte Re, dove Provincia e Comunità montana hanno posato due sottopassi stradali, collegati poi con barriere mobili acquistate dalle associazioni ambientaliste e posate grazie al prezioso lavoro di volontari del posto, sindaco e vicesindaco in testa, e dalle guardie ecologiche della Valsabbia, e sono stati trovati i fondi per attuarne uno anche sul territorio di Mura. In questo secondo caso Comunità montana, Comune ed Enel Green Power, la società che gestisce il bacino artificiale del lago di Bongi, hanno cofinanziato la posa di un sottopasso stradale (già operativo) e l’acquisto di barriere in plastica progettate appositamente per lo scopo: lo scorso anno sono arrivate troppo tardi, ma quest’anno verranno finalmente posate lungo la strada che costeggia il lago dai gruppi di volontariato del paese, col supporto del Comune e ancora una volta delle Gev valsabbine. SI TRATTA di un lavoro impegnativo, fondamentale per proteggere animali sempre più minacciati e indispensabili per l’ecosistema che, diretti all’acqua per riprodursi, muoiono a centinaia sotto gli pneumatici dei veicoli. Un lavoro che ha bisogno di tante mani, nella fase di posa delle barriere ma anche durante i censimenti notturni degli anfibi. Ecco perché le Gev della Valsabbia e gli altri volontari del Progetto rospi lanciano un appello: per saperne di più e per farsi avanti offrendo la propria disponibilità (per Idro, Barghe e Mura) è possibile utilizzare l’indirizzo e-mail bufobufoidro@gmail.com, la pagina Facebook salviamo il bufo bufo-volontari valle sabbia e il numero 338 832 40 87.

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