Cade e muore in un canalone al Dosso Alto

La squadra del Soccorso Alpino durante le operazioni di recupero
La squadra del Soccorso Alpino durante le operazioni di recupero
La squadra del Soccorso Alpino durante le operazioni di recupero
La squadra del Soccorso Alpino durante le operazioni di recupero

Giuseppe Spatola Come ogni fine settimana con il bel tempo aveva deciso di affrontare una lunga passeggiata verso il Dosso Alto, la massima elevazione della Catena Bresciana Orientale a sud-sud est del Passo del Maniva che assieme alla Corna Blacca è la vetta più significativa delle cosiddette Dolomiti bresciane. Peccato che ieri qualcosa sia andato storto e T.Z.P., 57 anni di Vestone, ieri sera è stato recuperato cadavere in un canalone dagli uomini dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino coordinati da Paolo Tavelli. A lanciare l’allarme era stata la moglie che provava ininterrottamente e senza successo a chiamare il marito fin dalle 15 di ieri. Il cellulare dell’uomo, infatti, suonava a vuoto e questo particolare ha fatto preoccupare la donna che ha quindi avvertito i soccorsi. Dalle 19 i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino hanno raggiunto la zona del Dosso Alto e grazie all’applicazione «trova il mio I-Phone» sono riusciti ad individuare con esattezza la posizione di T.Z.P., scivolato in un canalone per decine di metri. Purtroppo, però, era già troppo tardi. Il recupero del cadavere è avvenuto solo ieri in tarda serata, con gli uomini del Soccorso Alpino che hanno raggiunto a piedi l’escursionista perchè la zona impervia e il buio non hanno consentito l’utilizzo dell’elicottero. Adesso bisognerà ricostruire la dinamica dell’incidente. Non si esclude che l’uomo, appassionato di montagna, si sia sentito male perdendo l’equilibrio all’improvviso. Ipotesi che non cambiano la sostanza. L’unica certezza è che in quel punto del Dosso Alto ci sono diversi canaloni che si aprono all’improvviso che costituiscono un vero e proprio problema per gli escursionisti anche esperti. PERALTRO IERI mattina un’altra escursione ha rischiato di finire in tragedia con due persone soccorse dopo che si sono avventurate con ciaspole e ramponi ai piedi sulle nevi sempre del Maniva, sul Dasdana a oltre 2.000 metri di quota. Uno dei due escursionisti, un 50enne, ha rischiato la vita e solo l'intervento dell'elisoccorso e del personale del Soccorso Alpino ha evitato il peggio. Secondo quanto ricostruito dai soccorritori l’uomo sarebbe scivolato cadendo in una scarpata. L'allarme lanciato ai soccorritori dal compagno di escursione ha consentito il recupero in quota con eliambulanza di Brescia e il trasferimento al Civile di Brescia in codice verde senza altre complicazioni. • Giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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