Cariadeghe, il futuro è dietro l’angolo

di Alessandro Gatta
L’altopiano di Cariadeghe:  la valorizzazione procede spedita
L’altopiano di Cariadeghe: la valorizzazione procede spedita
L’altopiano di Cariadeghe:  la valorizzazione procede spedita
L’altopiano di Cariadeghe: la valorizzazione procede spedita

Alessandro Gatta Un altro balzo in avanti per il futuro green dell’Altopiano di Cariadeghe, nell’ambito del progetto di recupero «Sativa» (acronimo di Selvicoltura, ambiente e territorio: insieme valorizziamo l’altopiano) finanziato dalla Fondazione Cariplo, dal Comune e dalla Regione: la prima fase organizzativa può dirsi infatti conclusa, fatta eccezione per una piccola proroga, e sono stati resi noti gli assegnatari dei primi bandi per la gestione dello straordinario patrimonio castanicolo (in tutto più di 300 ettari) del monumento naturale che svetta sul territorio di Serle. AL MOMENTO sei le aziende coinvolte, ma potrebbero arrivarne altre a seguito della riapertura della selezione per individuare agricoltori interessati a diventare operatori specializzati nel settore delle castagne: c’è tempo fino al 29 gennaio per fare domanda. Ma intanto si comincia: la fase operativa sarà operativa davvero già nei prossimi mesi, entro la fine dell’anno. Sono quattro le aziende che parteciperanno al progetto di recupero e di mantenimento dei castagneti comunali: tre sono di Serle (la società agricola di Bardelloni e Tonni, l’azienda agricola Il Caprino, l’azienda florovivaistica Franzoni) e una di Bedizzole (l’azienda agricola Il Borghetto). Toccherà a loro occuparsi di 23 ettari di castagneti, assegnati in comodato d’uso per 20 anni, periodo in cui gli agricoltori coinvolti dovranno raggiungere determinati obiettivi, e per cui è previsto un contributo di oltre 33mila euro. L’azienda Franzoni di Serle si è aggiudicata anche il bando per la realizzazione di un vivaio di castagni e marroni: le piante coltivate in vivaio (fino a 250) saranno utilizzate per il rinfoltimento delle «aree di progetto». Come anticipato, sono invece ancora aperti i termini per la formazione di operatori specializzati, poi addestrati anche al mestiere della potatura in arrampicata, nota come tree-climbing: l’unica azienda assegnataria al momento è quella di Fabio Nicolini, anche lui di Serle. Chi ben comincia: «Siamo comunque molto soddisfatti - spiega il primo cittadino Paolo Bonvicini - perché anche se i progetti presentati non sono molti, sono davvero di grande qualità». Oltre al recupero dell’Altopiano in senso agricolo (più avanti si ragionerà anche su coltivazioni storiche, come le amarene, o su colture sperimentali) non mancano buoni propositi in ambito turistico e naturalistico (dall’ipotesi di un info-point alle notti dei rospi). E intanto proseguono gli eventi di valorizzazione: sabato 3 febbraio spazio alla «Ciacolada al ciàr de lüna» di circa 5 chilometri, con momenti musicali e punti ristoro, e un gran finale con polenta e salamina. Il ricavato andrà al progetto «Atleti Speciali». Per info e iscrizioni 393 38242561. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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