Caseificio Sociale, il bilancio è da dieci

Un bilancio da dieci e lode per il Caseificio Sociale Valsabbino di Sabbio Chiese. Con numeri in crescita e dati più che incoraggianti. A partire dai quintali di latte lavorati nel 2017, che sono stati oltre 31.000, utilizzati per produrre 100.000 formaggelle e 9.000 forme di formaggio stagionato. Senza contare le ricotte, le mozzarelle, le crescenze e tutti gli altri prodotti. Insomma, l’assemblea dei soci del Caseificio Sociale, nato 36 anni fa dalla volontà di alcuni allevatori della Valsabbia, è stata anche l’occasione per prendere atto del trend positivo, tanto che il fatturato è arrivato a toccare quota 2.280.000 euro, 150.000 in più rispetto allo scorso anno. UNA BENEDIZIONE per i produttori e proprietari delle circa 500 vacche da latte, in prevalenza di razza bruna, munte ogni giorno (si tratta di una dozzina di allevatori valsabbini), che si sono visti riconoscere ben 43 centesimi al litro (il 23% in più di media rispetto al prezzo del latte di pianura). Merito di chi cura le mucche facendole rendere al meglio al momento della mungitura, ma merito anche del Caseificio che sa ben valorizzare il prodotto acquistato, trasformandolo in formaggi freschi e stagionati di qualità. Il Caseificio vende poi i propri prodotti caseari sia direttamente nello spaccio di Mondalino di Sabbio Chiese, sia nel negozio aperto a Lonato del Garda, sia nei vari mercati (Serle, Gavardo, Salò, Vobarno e Cunettone di Salò) ai quali prende parte. Un mercato che si va sempre più espandendo perché l’apprezzamento nei confronti delle eccellenze casearie della Valsabbia cresce di pari passo con il Caseificio Sociale. Il formaggio si vende ormai dovunque, non solo in Valsabbia, ma anche sul Garda e nella bassa valle, oltre che nei paesi del confinante Trentino. Senza contare che poi, grazie al sostegno della Comunità Montana, il formaggio del Caseificio ha acquisito visibilità anche alle fiere internazionali di Utrecht e di Stoccarda. • © RIPRODUZIONE RISERVATA