Caso Mora e Aspireco:
«La guardia resta alta»

Le Fonderie Mora di Gavardo
Le Fonderie Mora di Gavardo
Le Fonderie Mora di Gavardo
Le Fonderie Mora di Gavardo

Un Consiglio comunale ad alto tasso ambientale: due le interrogazioni presentate dalle minoranze di Gavardo Rinasce e Gavardo in Movimento. Ancora una volta, le Fonderie Mora: l’opposizione chiede aggiornamenti, in Consiglio non se ne parla dallo scorso ottobre, soprattutto a seguito della conferenza dei servizi del 5 luglio. In quell’occasione, forse per la prima volta, anche il Comune ha puntato i piedi: «Abbiamo richiesto, insieme a Provincia e Arpa - ha spiegato l’assessore all’ambiente Elisa Maioli - ulteriori interventi migliorativi per la riduzione delle emissioni. Tra questi, ulteriori approfondimenti sulle esalazioni odorifere, la chiusura del capannone di colata, la messa in esercizio di un ulteriore filtro a carboni attivi, la verifica dell’altezza dei camini di emissione, la verifica di fattibilità di un impianto di aspirazione nel reparto grandi getti».

All’ordine del giorno anche la questione Aspireco, in località Busela, inserita dalla Regione tra gli 876 siti contaminati della Lombardia. Una vicenda che parte da lontano: ancora nel gennaio 2001, ha spiegato Maioli, si registra una segnalazione dell’Asl per «inquinamento ambientale», dovuta alla presenza di acqua mista a sostanze organiche con sversamenti nel Rio Rossino. Pochi giorni più tardi viene emessa un’ordinanza «per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale». Il procedimento venne chiuso nel 2006, nel 2007 venne rinnovata l’autorizzazione Aia. L’ultimo check nel 2011, quando l’Arpa verificò il «buono stato di manutenzione» della pavimentazione di lavoro. A seguito della segnalazione della Regione, il Comune rimane sull’attenti: «Faremo tutte le verifiche del caso».A.GAT.

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