Cava sul Tesio, il comitato non molla

La strada che sale sul Tesio e che conduce alla cava contestata
La strada che sale sul Tesio e che conduce alla cava contestata
La strada che sale sul Tesio e che conduce alla cava contestata
La strada che sale sul Tesio e che conduce alla cava contestata

Alessandro Gatta Cava sul Tesio, il Comitato non molla: non solo in questi giorni è stata consegnata una nuova «istanza di intervento» alle autorità già coinvolte lo scorso anno (tra cui Prefettura, Corte dei Conti, Procura e Anac), ma allo stesso tempo gli attivisti hanno incassato l’inaspettato sostegno «tecnico» a firma del comandante della Polizia Locale di Gavardo, Luca Quinzani. Interpellato sul tema della riapertura della cava, in particolare sul passaggio dei mezzi pesanti in via Fornaci e in via degli Alpini, il comandante ha spiegato di come sia «del tutto evidente che il transito di mezzi pesanti in strade strette e in centro abitato crei pericolo alla pubblica circolazione. Ho pertanto proposto – spiega ancora Quinzani nel parere consegnato al Comitato il 4 dicembre -la necessità di un percorso alternativo, e in subordine alcune misure che possano mitigare il rischio di incidenti». D’accordo sul percorso alternativo, il Comitato lo è un po’ meno sulle proposte in subordine: tra queste la limitazione della velocità a 30 orari, la limitazione della massa e delle dimensioni dei veicoli pesanti, l’utilizzo di via degli Alpini (la strada che sale verso il Tesio in località Strubiana, dove dovrebbe essere riaperta la cava) secondo fasce orarie. «LA PRIMA soluzione auspicata dal comandante, già sostenuta in tutte le istanze presentate alle autorità pubbliche coinvolte - spiega la portavoce Erica Pollini - è l’unica praticabile nel rispetto dei diritti patrimoniali e non patrimoniali della comunità, e si traduce nella creazione di un percorso alternativo a via degli Alpini per raggiungere la cava». La questione si trascina ormai da un anno e mezzo: la riapertura della cava venne riannunciata in consiglio nell’agosto 2016, con la sottoscrizione di una prima bozza di convenzione con la Fassa Bortolo, società che si occuperà dell’attività estrattiva. L’ambito estrattivo di riferimento (Ate 9) vale circa 1 milione e 800mila metri cubi: per esaurire il giacimento potrebbero volerci 20 anni. L’accordo prevede il passaggio di 15 camion al giorno, 30 viaggi tra andata e ritorno, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 18.30. Questa in particolare è la questione da sempre contestata dal Comitato, e su cui erano stati presentati già diversi esposti: adesso ne è arrivato un altro, consegnato il 10 dicembre anche a Comune, giunta e consiglieri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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