Cervi e camosci nel mirino La Polizia provinciale denuncia padre e figlio

di P.BAL.
Le armi e le munizioni sequestrate dalla provinciale a Lavenone
Le armi e le munizioni sequestrate dalla provinciale a Lavenone
Le armi e le munizioni sequestrate dalla provinciale a Lavenone
Le armi e le munizioni sequestrate dalla provinciale a Lavenone

Ha avuto un duplice effetto positivo l’operazione antibracconaggio portata a termine lo scorso weekend dal distaccamento di Vestone della Polizia provinciale: attuata sul territorio di Lavenone ha evitato l’abbattimento illegale di ungulati, portato al sequestro di armi e munizioni e alla denuncia di due cacciatori, padre e figlio, residenti proprio a Lavenone. Lo sfondo lo ha offerto la valle delle Piccole Dolomiti, e tutto è iniziato con l’avvistamento, da parte di una pattuglia appiedata, di una persona armata con un fucile combinato dotato di cannocchiale che aspettava cervi e camosci sotto il passo Zeno, a ridosso dell’oasi di protezione del Baremone. Appostati sopra Vaiale, gli agenti l’hanno individuata e riconosciuta a distanza chiedendo l’intervento dei colleghi. Così una seconda pattuglia è risalita in auto da Anfo, e ha bloccato un fuoristrada appartenente al cacciatore seguito a distanza, un 43enne, ma guidato da un’altra persona: probabilmente un altro componente della squadra di bracconieri che, non armato, è riuscito poco dopo ad avvisare il «collega». QUEST’ULTIMO è stato visto abbandonare in tutta fretta la postazione e scendere lungo un sentiero fino ad Aiale, e proprio a valle, quasi in contemporanea, è stata fermata un’altra autovettura con a bordo il padre 66enne (e cacciatore) del personaggio controllato a distanza: probabilmente lo stava raggiungendo per toglierlo dai guai. Guai che invece sono arrivati per entrambi, perchè gli agenti del Nucleo ittico venatorio hanno aspettato sotto casa il rientro a piedi del figlio, e controllando la sua abitazione e quella del padre hanno scoperto armi e un centinaio di munizioni detenute in un luogo diverso da quello prescritto, sequestrato il fucile modificato del 43enne e trovato munizioni non denunciate e anche un fucile calibro 24 non dichiarato. I reati contestati? Omessa custodia, detenzione illegale di armi e munizioni e usi di mezzi di caccia non consentiti.

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