Comunicazioni veloci Nella banda ultra larga la Valsabbia è da premio

di M.PAS.
L’operazione è stata coordinata dalla Comunità montana
L’operazione è stata coordinata dalla Comunità montana
L’operazione è stata coordinata dalla Comunità montana
L’operazione è stata coordinata dalla Comunità montana

Lo sviluppo e la modernità hanno tante manifestazioni, e nell’elenco c’è anche una valle geograficamente periferica ma all’avanguardia per più di un aspetto. Soprattutto relativamente alle comunicazioni veloci. Sì, perchè per quanto riguarda la diffusione della banda ultralarga la Valsabbia è un esempio per tutti. A dirlo è l’Università cattolica di Brescia dopo una ricerca compiuta sulla «Bul Valsabbia», un modello unico di rete di banda ultralarga realizzata e completata tre anni fa grazie alla sinergia tra il pubblico, che ci ha messo risorse per 2,8 milioni di euro, e il privato, la Intred spa, che ha investito i restanti 1,9 milioni. L’analisi l’ha fatta appunto la ricerca della Cattolica di Brescia coordinata dai docenti Elena Marta e Alberto Albertini dell’Osservatorio per il Territorio, e realizzata dagli studenti Monica De Luca, Federico Maffezzoni e Giulia Panizza, che ha evidenziato gli effetti sul tessuto economico e sulla vita dei cittadini. C’È STATA anche una verifica dell’accoglienza, e le risposte della gente al questionario inserito nella ricerca hanno decretato il successo sia dell’interconnessione veloce, sia dell’efficacia del sistema impostato. Questi i dati: per il 78% dei 500 intervistati lo sviluppo economico ne ha beneficiato, si è ridotto l’isolamento della valle, ci sono stati benefici nel lavoro e nuove opportunità soprattutto per i giovani (in particolare per le start up). Inoltre esiste un maggiore supporto alla cooperazione sociale e alla creazione di eventi. Infine sul territorio è cresciuto il senso di comunità ma non si è ridotta a sufficienza l’emigrazione. In 3 anni Intred ha raggiunto circa 3.000 utenti residenziali (il 21% del totale) e ha connesso tra loro quasi 200 sedi pubbliche (scuole, municipi, biblioteche, ecc.). E col progetto «Teseo» e grazie a Secoval, società della Comunità montana, i data center dei municipi del territorio sono riuniti in un unico luogo fisico dentro la sede comunitaria di Nozza di Vestone. Il software gestionale è quindi uguale per ogni paese, e si è realizzata la centralizzazione dei database.

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