Depurazione
in bolletta
Ci si confronta
sul servizio

Un referendum partecipato e dall’esiti chiarissimi non è bastato per impedire la privatizzazione strisciante dell’acqua in atto nel nostro Paese; e non esiste solo un problema di gestione delle fonti e degli acquedotti. Su larga parte del territorio nazionale i cittadini pagano infatti nella bolletta periodica per i consumi idrici anche percentuali destinate a una depurazione degli scarichi fognari che di fatto non avviene o avviene in modo parziale.

È anche il caso dei comuni di Nuvolera, Nuvolento, Paitone, Serle e Prevalle, in carico dal 2007 alla gestione di a2a. Anche qui, affermano dalla onlus «Aqua Alma», esiste un problema di trattamento inadeguato e di bollette su una depurazione che non c’è; bollette che per di più sono sensibilmente aumentate negli ultimi anni, anche con balzi in avanti del 13%. Cosa fare? È giusto pagare per un risanamento idrico che non c’è o si verifica in modo parziale? Il punto della situazione verrà fatto questa sera dalle 20,30 a Prevalle, nella cornice di palazzo Morani, per iniziativa della stessa onlus protagonista della lunga battaglia per l’acqua pubblica. AL.GAT.

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