Desirèe, un sogno in passerella
Las Vegas incorona la pin-up

di Massimo Pasinetti
Foto di gruppo per le finaliste del meeting di Las VegasDesirèe Tognazzi in compagnia del marito e di un amico
Foto di gruppo per le finaliste del meeting di Las VegasDesirèe Tognazzi in compagnia del marito e di un amico
Foto di gruppo per le finaliste del meeting di Las VegasDesirèe Tognazzi in compagnia del marito e di un amico
Foto di gruppo per le finaliste del meeting di Las VegasDesirèe Tognazzi in compagnia del marito e di un amico

Per entrare ancora di più nel personaggio ha aggiunto alle generalità originali il nome d’arte Heloise Bow Flapper, e così attrezzata, la castense d’adozione Desirèe Tognazzi è riuscita a realizzare il suo sogno da pin up partecipando con grandi risultati alla finale mondiale del «Viva Las Vegas Rockabilly weekend», il più importante concorso per pin up del mondo. Come è andata? Gareggiando con oltre 1.500 aspiranti da tutto il mondo si è piazzata quarta tra le 12 finaliste e ha vinto il premio «The best make up» per il miglior trucco.

36 anni e originaria di Calcinato, da 5 anni questa nuova stella del settore vive a Casto col marito Fabio Gnecchi e i due figli Daniel di 6 e Ingrid di 3 anni. È entrata in questo mondo solo nel 2016, sostenuta dal marito e dai nonni. Da esordiente ha subito vinto il «Vintage roots» di Inzago, il concorso più importante d’Italia, è arrivata seconda ad Aarburg, in Svizzera, al «Miss Coca Cola Route 66», il migliore d’Europa, e terza al contest «Miss pin up international» di Londra. Poi si è spalancata l’esperienza americana: unica italiana tra le migliori 12.

DESIRÈE ha fatto suo uno stile nel vestire e nell’acconciarsi che valorizzava le curve femminili e che ha ritrovato il successo, forse grazie all’onda lunga del vintage. In questi giorni, dopo l’affermazione negli Stati Uniti avvenuta subito dopo Pasqua, Heloise Bow Flapper è tornata a casa da Daniel e Ingrid: «È stato un evento da togliere il fiato. Migliaia di persone vestite a tema, oltre 800 auto d’epoca ante 1962 - racconta -, tanti gruppi rockabilly, personaggi famosi, spettacoli di burlesque, workshop d’ogni tipo, gente da tutto il mondo con la passione per il vintage».

Adesso per lei ci sarà una apparizione sulla rivista di settore «Viva la femme». «Vestito e cappellino hanno avuto i complimenti dalle migliori vintage stylist del mondo - conclude -. Un grazie va a mio marito, artefice del mio sogno americano».

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