Ex lanificio: scatta il piano di recupero «bis»

di Alessandro Gatta
La facciata dell’ex lanificio Grignasco Garda di Villanuova
La facciata dell’ex lanificio Grignasco Garda di Villanuova
La facciata dell’ex lanificio Grignasco Garda di Villanuova
La facciata dell’ex lanificio Grignasco Garda di Villanuova

Una storia, tante storie: hanno segnato un’epoca, più di un secolo di vita del paese. Storie che inevitabilmente finiscono: questione di tempi che cambiano e capitoli che si chiudono. Ma che seppur in forma diversa, adeguata ai giorni nostri, presto qualcuno potrebbe ricominciare a raccontare.

Villanuova, Grignasco Garda: si lavora a un piano di recupero e riqualificazione della mastodontica area industriale che giace abbandonata da anni. Per oltre un secolo ha ospitato il lanificio che nel suo massimo splendore occupava quasi 1300 operai: del rilancio si parla da tempo, questa potrebbe essere davvero la volta buona. Si comincia da qui: da un Piano integrato d’intervento, i cui dettagli sono ancora da svelare, che prevede la «riqualificazione urbana» degli oltre 45mila metri quadri dell’ex opificio. Coinvolgendo due Comuni, oltre a Villanuova anche Gavardo, e con l’obiettivo di dare nuova vita al comparto industriale ex Grignasco.

«IL PROGETTO presentato - si legge nei pochi documenti a oggi disponibili - propone la riqualificazione, il riuso e la razionalizzazione dell’intero comparto, attraverso la riconversione funzionale dell’insediamento produttivo dismesso con una nuova pluralità di destinazioni (commerciale, artigianale, direzionale e terziario generico)».

Presto per sapere cosa succederà: ma qualcosa comincia a muoversi.

La procedura è stata avviata lo scorso autunno, con società proponente la Rialto Due di Crema. In questi giorni si lavora all’intesa tra i due municipi (sarà l’area tecnica del Comune di Villanuova a occuparsi del procedimento), nei prossimi mesi si lavorerà alla fase di avvio e istruttoria per la variante al Pgt, con conseguente Vas (la valutazione ambientale strategica) prima degli ultimi e decisivi passaggi in consiglio comunale.

«IL COMPARTO merita una progettualità valida ma l’iter è ancora molto lungo - ammette Michele Zanardi, primo cittadino di Villanuova - e quindi ci saranno da fare le dovute valutazioni tecniche e politiche. In passato, dal mio punto di vista, ci sono state proposte poco concrete: ora ci aspettiamo proposte serie con interlocutori seri. Il comparto è dismesso da troppi anni, è stato un simbolo e un simbolo deve tornare a essere». Partendo da alcuni punti fermi: «L’unico obiettivo deve essere quello di creare occupazione. Per questo residenziale non sarà: abbiamo già tante case vuote. Senza precludere nulla, la riconversione dovrà essere a forte impronta artigianale e industriale. Un esempio concreto ce l’abbiamo proprio in casa: l’ex mobilificio Grumi, dove erano previsti 50mila metri cubi di residenziale, e che invece è stato riconvertito».

«Siamo convinti si possa arrivare a una soluzione positiva», chiosa Sergio Bertoloni, sindaco di Gavardo a seguito della sospensione di Emanuele Vezzola. Che intanto rilancia: «Ne sapremo di più il 16 febbraio, a margine della riunione della commissione territorio». Archiviata definitivamente l’esperienza del mercato coperto, il futuro dell’ex lanificio è tutto da scrivere.

Partendo da un passato glorioso: venne aperto nel 1891, con 160 operai addetti ai 6000 fusi della filatura e della tintoria. Nel 1901 gli occupati erano già 512: in quegli anni il lanificio venne definito come il più grande d’Italia. Nel 1960 l’apice: 1223 dipendenti. Poi la crisi, il passaggio alla Filatura di Grignasco e inevitabile la chiusura. Ora una seconda vita.

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