L’ospedale di Gavardo non avrà l’agognato (e promesso più volte) reparto di emodinamica. Da anni se ne discute e ormai sembra che le indicazioni in merito siano chiare. «Gli ospedali devono rispondere a dei requisiti puntuali contenuti nel decreto 70 del Ministero della Salute - ha spiegato Carmelo Scarcella, direttore generale Asst Garda - L’ospedale di Gavardo è un ospedale di base che si colloca in un sistema articolato. Basti pensare che nel territorio dell’Ats di Brescia ci sono già 7 reparti di emodinamica. Quella di Gavardo potrebbe essere una richiesta legittima a livello territoriale, ma non dobbiamo guardare il singolo presidio, la rete comprende già un numero consistente di unità d’offerta di questo tipo. A Gavardo stiamo invece operando perché possa essere attivato il servizio di elettrofisiologia per cui abbiamo avuto un finanziamento regionale». Sempre a Gavardo partirà nei prossimi mesi un servizio di emodialisi domiciliare. Queste alcune delle novità emerse ieri, alle quali si aggiunge l’annuncio di una serie di accordi tra Asst Garda e Asst Spedali Civili volti a garantire l’erogazione di servizi ai cittadini tramite operatori in forza al Civile, in particolare per quanto riguarda l’area dello neuropsichiatria infantile e della psichiatria. «Nelle prossime settimane - ha dichiarato Scarcella - ci sarà un ulteriore incontro: dovremo rivalutare questi accordi e magari estenderli a ulteriori collaborazioni affinché degli specialisti del Civile possano venire a operare su Desenzano per aiutarci a intercettare un numero maggiore di assistiti che oggi fuggono verso altre strutture». TRA LE PRIORITÀ anche quella di coprire in tempi brevissimi i posti di primario di 9 strutture complesse sanitarie che attualmente risultano vacanti. In dirittura d’arrivo l’inaugurazione del servizio psichiatrico di diagnosi e cura nel presidio di Gavardo e i nuovi poliambulatori realizzati a fianco della struttura ospedaliera di Desenzano. Altro punto fondante la necessità di integrare ospedali e territorio attraverso un’effettiva collaborazione con i medici di medicina generale. Per finire un chiarimento circa l’eventualità paventata di una ridefinizione dei confini delle Asst bresciane: «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale da Regione Lombardia - ha concluso Scarcella - circa eventuali cambiamenti di afferenza dei presidi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA