I timori dei più anziani
«Quelli non li vogliamo»

di Massimo Pasinetti
A Mura tiene banco la discussione sugli eletti della lista fascista
A Mura tiene banco la discussione sugli eletti della lista fascista
A Mura tiene banco la discussione sugli eletti della lista fascista
A Mura tiene banco la discussione sugli eletti della lista fascista

A quasi un secolo dalla «Marcia su Roma» tornano di nuovo i fascisti? Se la risposta è sì, stavolta stanno marciando sulla meno significativa Mura. È un po’ questo che si chiede la popolazione di Mura, meno di 800 anime suddivise tra il capoluogo e le frazioni di Posico, Olsano, Olsenago e Veriano, alla vigilia dell’insediamento in consiglio comunale, seppur in minoranza, di tre rappresentanti del Partito socialista nazionale, con il Fascio littorio nel simbolo, da tutti dipinti come «i fascisti».

Senza contare che Mura è un paese di montagna con assai poco lavoro, dal quale i giovani tendono ad andarsene. È rimasta quindi gente con età media piuttosto elevata, con ancora tanti anziani che quel periodo legato alla figura del Duce, Benito Mussolini, l’hanno vissuto sulla loro pelle: «Proprio il fascismo sta tornando? No, no, abbiamo già provato cos’è stato, e non ne vogliamo assolutamente più sapere», dicono.

Ma non solo gli anziani si mostrano in qualche modo preoccupati. È anche il resto del paese mostra timore: «Se la lista del Partito socialista nazionale fosse formata da cittadini di Mura che si sentono di esprimere la loro fede nel fascismo - spiega il neo-primo cittadino Nicola Angiola Flocchini - pur non condividendo le loro idee, in un regime di democrazia come è il nostro verrebbe abbastanza facile accettarli, purché mostrino di impegnarsi nel cercare di fare anch’essi il bene del nostro piccolo paese montano. Ma il fatto che arrivino dalla Valtrompia, da Brescia e addirittura dalla Sardegna, e che quindi con Mura non hanno nulla a che fare, ci dà assai da pensare: perché sono arrivati fino a qui per presentarsi ai seggi? Che interesse possono avere? Non riusciamo proprio ad immaginarlo. E quando non si capisce - riflette il sindaco - si finisce per dubitare: non è che si tratti semplicemente della volontà di concretizzare un’intromissione dal carattere prettamente politico?».

Un’altra delle voci che rimbalza di continuo tra vie e strade di Mura e frazioni in questi giorni è quella, per ora priva di qualsiasi fondamento, è che «i fascisti siano stati mandati». Ma da chi? E per fare cosa? Ed anche qui torna la domanda di prima, il non capire perché le cose succedono. E se non si capisce il perché, si insinua il dubbio, fino ad arrivare a dire: «Ma non staranno mica arrivando per davvero i fascisti?».

E I DIRETTI INTERESSATI, cosa pensano delle accuse di aver presentato una lista con il richiamo del fascio littorio di chiara impronta fascista?

«Il nostro movimento professa la fede nel fascismo come una forma di socialismo attuabile: nn siamo quindi una prosecuzione del fascismo - spiega Mirko Poli, eletto in consiglio comunale insieme ad altri due consiglieri, in tutto hanno raccolto 41 voti, pari al 10 per cento -. Per il resto, nei nostri 25 anni di vita abbiamo sempre fatto politica, mai violenza. E ci siamo sempre mossi nella legalità con l’obiettivo di realizzare una democrazia corporativa. Non ci riteniamo fascisti, ma bensì fautori della terza via, quella che rifugge dal marxismo come dal liberal-capitalismo. Curioso - sottolinea il consigliere comunale Mirko Poli - come nessuno, di fronte a chi cita il nostro movimento ’Fascismo e libertà’, noti libertà, la seconda delle 2 parole espresse dal nostro acronimo M.F.L. Poi, va detto che pur presentandoci anche noi col simbolo del fascio littorio, nulla in comune abbiamo con quella forza».

Suggerimenti