Il canale scolmatore
è realtà: i torrenti
non fanno più paura

di Claudio Cazzago
La cerimonia di inaugurazione del canale scolmatore
La cerimonia di inaugurazione del canale scolmatore
La cerimonia di inaugurazione del canale scolmatore
La cerimonia di inaugurazione del canale scolmatore

Le piene faranno d’ora in poi meno paura a Nuvolera e Bedizzole grazie al varo del nuovo scolmatore che interessa il territorio attraversato dal bacino del Naviglio Grande Bresciano.

Finanziata dalla Regione per oltre 6 milioni di euro l’opera, come ha sottolineato durante la cerimonia d’inaugurazione l'assessore regionale Viviana Beccalossi, appartiene al genere di opere «silenziose», che destano poco clamore ma sono quanto mai necessarie per il territorio: «In Lombardia - ha spiegato Beccalossi - abbiamo investito più di 100 milioni di euro per opere di regime delle acque e infrastrutture come lo scolmatore di Nuvolera divengono realtà grazie alla lungimiranza dell'ente che rappresento, delle amministrazioni comunali ma anche all'opera dei consorzi di bonifica, gestiti in gran parte dagli agricoltori, che sono portatori di un sapere millenario in questo campo».

A far da raccordo tra gli enti locali interessati (cui si aggiunge Nuvolento) è stato il Consorzio del Chiese: il nuovo condotto collegherà i torrenti e gli altri canali confluenti da valle al territorio di Nuvolera conducendo le acque in eccesso fino alla confluenza col fiume Chiese a Bedizzole.

L’ITER dell’opera non è stato affatto breve, essendo iniziato nel 2007 con la redazione del progetto da parte dell’ATI Tecne srl (nel frattempo diventata Cremonesi Workshop) e degli ingegneri Negrinelli, Forti e Fasser di Brescia. Lo scolmatore, lungo oltre 3 km, è posto alla confluenza dei torrenti Giava e Rudone ed è in grado di convogliare acqua nel Chiese per 30 mc al secondo, ma anche oltre tale portata in caso di emergenza; ciò eviterà o mitigherà di molto i rischi di esondazioni sia a Nuvolera che nella frazione di Campagnola a Bedizzole.

Il 2012 è stato l’anno del progetto esecutivo e dell’affido dei lavori alla Coedis di Casale Monferrato. I lavori, iniziati nell’estate 2013, sono stati condotti a termine nel maggio 2016; a maggio di quest’anno è stato alfine compiuto il collaudo finale.

«L’impatto ambientale è stato limitato per effetto della realizzazione dello scaricatore quasi completamente in galleria. Le aree attraversate dal manufatto non sono urbanizzate e non lo saranno in futuro - ha puntualizzato l’assessore Lorenza Barbagallo - al fine di non interferire con le reti degli acquedotti e di luce, gas e telefono». Il primo tratto della struttura interessa come detto anche un’esigua porzione del territorio di Nuvolento, al confine con Nuvolera, per poi dirigersi verso la strada «Gavardina», sottopassandola verso la sponda destra del Chiese a Bedizzole, dove le acque raccolte verranno convogliate.

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