Il cavalcavia dell’ex Falck cederà il posto a un rondò

di M.PAS.
Il cantiere alla base del cavalcavia
Il cantiere alla base del cavalcavia
Il cantiere alla base del cavalcavia
Il cantiere alla base del cavalcavia

Addio per sempre al cavalcavia della ex Falck danneggiato a inizio gennaio da un camion in transito. I lavori di demolizione, su ordinanza emessa dal sindaco di Vobarno Giuseppe Lancini, sono stati completati per quel che riguarda la rampa che, arrivando dal paese, fiancheggiava il fiume Chiese, mentre sono ancora in corso per la parte restante. Per ultimare l’intervento sarà dunque necessario aspettare qualche altro giorno, con il transito sull’ex Provinciale IV che sarà regolato a senso unico alternato dagli addetti al cantiere e dunque senza provocare eccessivi disagi ai mezzi pesanti e agli automobilisti. IL CAVALCAVIA, che è a metà strada tra l’area ex Falck (ora sito produttivo della ditta Valsir del Gruppo Silmar, ex Fondital) e Carpeneda, frazione di Vobarno, venne costruito all’epoca del boom economico per mettere in sicurezza la zona a regolare il flusso dei mezzi pesanti che entravano e uscivano dal sito produttivo immettendosi o uscendo dall’allora Provinciale IV, strada molto trafficata perché era l’unica ad attraversare per intero la Valsabbia. Ora la pericolosità è ridimensionata per il forte calo del traffico, ma qualche rischio ancora resta. «Per questo - spiega il vicesindaco di Vobarno Paolo Pavoni - mentre il cavalcavia danneggiato scompare, ci stiamo già muovendo in direzione della realizzazione di una rotatoria che attraversi la ex Provinciale servendo non solo l’area ex Falck e la Vobarno al di là del Chiese - il 90% dell’abitato - ma anche la strada comunale che porta alle frazioni Teglie e Moglia, che pure presenza alcuni elementi di rischio per gli automobilisti». AL MOMENTO in Comune si è alla ricerca dei finanziamenti, ma l’idea rotatoria è data per certa e anche in realizzazione in tempi stretti spostandosi un po’ più su, proprio nell’area dove prima esisteva il cavalcavia, e coprendo in minima parte l’alveo del fiume Chiese. «La riteniamo la soluzione migliore - spiega il sindaco Lancini - un intervento necessario che renderà sicura la zona». Una volta trovata la copertura finanziaria, il via ai lavori. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti