Il Comune trasparente mette in vetrina i conti

di M.PAS.
Il palazzo comunale di Sabbio Chiese
Il palazzo comunale di Sabbio Chiese
Il palazzo comunale di Sabbio Chiese
Il palazzo comunale di Sabbio Chiese

È stata scelta la pausa natalizia, arricchita dalla distribuzione gratuita dell’informatore civico e del calendario, per dare vita a una «operazione trasparenza» varata dal Comune di Sabbio Chiese attuando gli obblighi di legge e, come sottolineato dal sindaco Onorio Ludcia, andando anche molto oltre. Basta approfondire i contenuti delle pagine 6 e 7 del periodico municipale, nelle quali, è sempre il primo cittadino a spiegare, «pubblichiamo l’ammontare delle indennità di funzione di sindaco, vicesindaco e assessori, e del gettone di presenza percepito dai consiglieri comunali. Questo perché sono soldi pubblici ed è giusto renderne conto alla comunità». SI SCOPRE così, grazie alle tabelle inserite nell’articolo, che l’indennità lorda mensile di funzione del primo cittadino (di un paese che rientra tra quelli con una popolazione compresa tra i 3.001 e i 5.000 abitanti) sulla base del decreto legge 119 del 2000 è di 2.169 euro. Poi ridotta del 10% (per la Finanziaria 2006) l’indennità scende a 1.952 euro. A questo punto però, dato che il sindaco è un lavoratore dipendente, sempre per legge l’importo si dimezza e passa a 976. E un’altra riduzione del 10% sancita nel 2010 la porta a una mensilità lorda di 878,50 euro, pari in un anno a 10.542. Pochi considerate le tante responsabilità. E il vicesindaco Claudio Ferremi? Incassa il 20% di quando percepisce il sindaco, per una cifra finale, lorda, di 175,70 euro, 2.108 lordi l’anno. Mentre gli assessori Marta Ghidini, Monica Giori e Walter Zambelli, che percepiscono il 15% di quanto percepisce il sindaco, incassano 131,78 euro lordi mensili, 1.581 lordi annuali. Infine c’è il capitolo del gettone di presenza riservato ai consiglieri comunali per ogni seduta: si tratta di 18,08 euro che, dopo le due riduzioni del 10%, diventano 14,66. Da tutti questi importi vanno poi detratte sia l’Irpef sia le addizionali Irpef regionale e comunale. E per concludere, gli amministratori comunali hanno anche scelto di non chiedere all’ente alcun rimborso spese per telefono, carburante, pedaggi autostradali, biglietti dei mezzi pubblici e altro. •

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