Il Funtanì svela il suo tesoro

La Riserva del Funtanì: uno scrigno naturale di eccezionale valore
La Riserva del Funtanì: uno scrigno naturale di eccezionale valore
La Riserva del Funtanì: uno scrigno naturale di eccezionale valore
La Riserva del Funtanì: uno scrigno naturale di eccezionale valore

Vobarno dedica quest’ultima domenica d’agosto a osservare la Riserva naturale «Sorgente Funtanì», istituita a cura della Regione nel 1985 come sito di grande importanza biogeografica.

Con un’estensione di 55 ettari, è situata in Val Degagna; e in alcune sorgenti ha evidenziato la presenza di diverse specie di molluschi acquatici, di notevole valenza biogeografica ed ecologica.

LA RARA FAUNA delle «lumachine» del Funtanì, in alcuni casi endemica, è principalmente costituita da gasteropodi della famiglia degli Hydrobioidea, molto piccoli, che per sopravvivere hanno bisogno di acque fredde, pulite e ben ossigenate: sono insomma organismi assai sensibili a ogni forma di inquinamento e attendibili «sentinelle» dell’ambiente. Tra queste specie spicca l’Argna valsabbina, che vive solo in zona.

Ma la principale caratteristica delle sorgenti della Riserva Funtanì sta nel fatto che, avendo caratteristiche morfologiche ed ecologiche diverse tra loro, ospitano in una limitata zona geografica la quasi totalità delle specie malacologiche troglobie lombarde.

DOMANI fin dalle 10 del mattino aprirà il Centro didattico della Riserva, e durante la giornata, organizzata insieme al Comune, ci saranno sia visite guidate che laboratori per bambini e ragazzi.

Alle 11 ci sarà la visita guidata alle peculiarità del percorso didattico, portandosi scarpe da trekking, ed alle 12.30 si pranzerà al sacco. Alle 14 ci sarà il laboratorio per bambini e ragazzi con alcuni esperimenti scientifici e con laboratori artistici per far scoprire ai partecipanti come proteggere l’ambientecon semplici gesti quotidiani. M.PAS.

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