Il progetto ciclovia
impallinato
un’altra volta

di Alessandro Gatta
Per il percorso da 18 chilometri sull’Altopiano è arrivato un altro stop:  potrebbe essere quello definitivo
Per il percorso da 18 chilometri sull’Altopiano è arrivato un altro stop: potrebbe essere quello definitivo
Per il percorso da 18 chilometri sull’Altopiano è arrivato un altro stop:  potrebbe essere quello definitivo
Per il percorso da 18 chilometri sull’Altopiano è arrivato un altro stop: potrebbe essere quello definitivo

Colpo di scena, ma non troppo: a Serle il percorso ciclopedonale dell’Altopiano di Cariadeghe non si farà. Almeno per il momento: il progetto è stato ufficialmente congelato al termine della dibattuta assemblea di mercoledì. A nulla sono servite le rassicurazioni dell’Ersaf, del campione di mountain bike Juri Ragnoli, dei sostenitori del progetto, tra i quali il sindaco Paolo Bonvicini, dei tecnici comunali, della Polizia Locale: a furor di popolo, e con più di 900 firme di contrarietà raccolte in pochi giorni, il paese ancora una volta - dopo le polemiche della scorsa estate - ha detto no al «Cariadeghe Bike Experience», il tracciato ciclopedonale di circa 18 chilometri che in teoria esiste già, perché si tratta di sentieri mappati, ma che nella pratica sarebbe stato istituzionalizzato con la posa di alcuni cartelli e nuovi arredi. «NONOSTANTE le ripetute richieste di dialogo, il progetto è stato imposto e non discusso»: è questa la motivazione principale scritta nero su bianco sui fogli della raccolta delle firme. E ancora, un documento ufficiale siglato da quasi tutte le associazioni del paese in cui si legge di «atti ostili nei confronti dei serlesi», di critiche durissime al sindaco cui è addirittura imputata «la precisa intenzione di disgregare l’unità creatasi da sempre tra le associazioni e i cittadini», e a cui nel finale si chiede «il totale abbandono del progetto, non in contrapposizione agli amici biker, che sono ben accetti sui nostri monti, ma per salvaguardare le peculiarità del nostro territorio». I motivi del no emergono anche a voce, quando è il pubblico a parlare: su tutti i timori di una difficile convivenza tra cacciatori e ciclisti, e poi il mancato coinvolgimento della cittadinanza e della commissione creata ad hoc per l’Altopiano, oltre a una generale «perdita di fiducia» nei confronti dell’amministrazione. Tra i più accesi contestatori l’ex presidente della Pro Loco, Bernardo Zanola, e l’attuale presidente Marco Tonni. Ma anche nella maggioranza le crepe non mancano: «Non possiamo far finta di niente di fronte a 900 firme - hanno detto le consigliere Ambra Bodei e Laura Zanola - e se anche non riteniamo sbagliato il progetto, a questo punto è doveroso fermarsi». E così sarà. Tutto rimandato, se mai sarà, alla prossima amministrazione (anche a Serle si vota in primavera, e il vento della campagna elettorale soffia già forte). «Tutti abbiamo pensato fosse una bella opportunità per il paese - ha commentato il sindaco, che ha già annunciato che non si ricandiderà - Mi spiace solo che ci siano stati dei comportamenti scorretti, e che siano stati veicolati messaggi non veritieri». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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