La nuova vita del parco Baden-Powell di Gavardo: due anni e qualche mese fa era finito addirittura in vendita, si disse per un mero errore degli uffici comunali, scatenando comunque le polemiche di residenti, ambientalisti e gruppi di minoranza (con tanto di raccolta firme). Adesso il parco giochi di via Baronchelli si prepara invece a un sostanzioso restyling, di tipo «inclusivo», con nuovi giochi (adatti anche ai bimbi disabili) e un progetto già pronto, redatto dall’architetto Sandra Speranzini e già approvato dal commissario Anna Pavone, con cui il Comune spera di ottenere un finanziamento regionale. I dettagli: il preventivo dell’opera è di circa 26mila euro, e potrebbe essere finanziato fino a 25mila (oltre il 96% del totale) appunto grazie alla Regione. A oggi il parco misura qualche centinaio di metri quadrati, suddiviso in diverse aree: un campo da calcetto e da basket in cemento, un’area con tre giochi a molla, al centro, un’area gioco con castello in legno, un’area gioco con arrampicata in acciaio e corda su fondo in sabbia. L’intervento interesserà i 100 metri centrali, dove trovano posto i tre giochi a molla che verranno tutti sostituiti: il progetto prevede la posa di un nuovo massetto (o platea) di sottofondo in calcestruzzo, pavimentazione in gomma colata, un’altalena-nido in alluminio, una giostrina «inclusive» priva di dislivelli per consentire l’accesso a bambini anche in carrozzina, un gioco a molla a forma di ape-car con possibilità di accesso e seduta anche a bambini disabili, un altro a forma di asinello, un pannello attività «angolo shop» (e che simula dunque il bancone di un negozio) e pure un maxi-pallottoliere. I tempi? 45 giorni per la sostituzione dell’esistente e la posa dei nuovi giochi: se si partisse a ottobre tutto sarebbe pronto per metà novembre. «Le attrezzature in progetto sono frutto di un’accurata selezione tra le migliori in commercio», scrive l’architetto Sandrini. Applaude il comitato Gaia: «Una buona notizia – scrivono gli ambientalisti – e un bel salto rispetto all’amministrazione che il parco lo voleva vendere». • © RIPRODUZIONE RISERVATA