«L’opposizione ai profughi
è diventato un boomerang»

L’arrivo di 20 profughi a Vobarno, assegnati dalla Prefettura, ma di cui il Comune afferma di non essere stato informato, tiene acceso il dibattito. Dice Ernesto Cadenelli della lista di minoranza «Insieme per Vobarno»: «È ovvio che l’arrivo di 20 migranti senza preavviso non è evento positivo, aumenta i problemi, non li risolve. Ma poi c’è il rovescio della medaglia, taciuto da chi amministra, degli incontri tra Prefettura e Comuni. Questi, Vobarno compreso, alla richiesta di disponibilità ad affrontare questo problema per risolverlo hanno risposto che no, non avrebbero accettato stranieri imposti sul proprio territorio. È chiaro - continua Cadenelli - che se ogni Comune avesse invece detto sì, li si sarebbe distribuiti tra più Comuni generando un impatto minore. Ma si è invece preferito negare il problema, senza andare da nessuna parte. Sulla gestione dei 20 migranti poi, ora, è proprio a quei Servizi Sociali di Vobarno che ora gridano allo scandalo che toccherebbe guidare un percorso di accoglienza coinvolgendo il volontariato locale (Caritas, parrocchia, associazioni laiche), istruendo un percorso formativo che aiuti l’inserimento».

I profughi sono anche un’opportunità, insiste Cadennelli: «Vedi il modello Valle Camonica, dove attorno a un progetto d’accoglienza coordinato dai Comuni lavorano 35 persone di Cooperative sociali. Qui invece s’è preferito cacciar la testa sotto la sabbia e lasciare il problema ai privati, rischiando le speculazioni».

E conclude: «Non può rimanere solo il Papa, e pochi altri, a parlare di questa tragedia umanitaria ed invitare all’accoglienza. Inevitabile che lo Stato, difronte ai no dei Comuni ma con un problema da affrontare che ha bisogno di tanti sì, abbia agito d’imperio affidandosi ai privati. In sostanza il Comune di Vobarno affronta ora un problema che avrebbe potuto governare, ma che ha preferito lasciar ad altri».M.PAS.

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