La casa stregata
diventerà una
super villa

di Mila Rovatti
Il fabbricato principale che ospitava l’orfanotrofio:  la struttura è abbandonata dai primi anni NovantaLa casa delle suoreL’interno della chiesa che si trova accanto al corpo principale
Il fabbricato principale che ospitava l’orfanotrofio: la struttura è abbandonata dai primi anni NovantaLa casa delle suoreL’interno della chiesa che si trova accanto al corpo principale
Il fabbricato principale che ospitava l’orfanotrofio:  la struttura è abbandonata dai primi anni NovantaLa casa delle suoreL’interno della chiesa che si trova accanto al corpo principale
Il fabbricato principale che ospitava l’orfanotrofio: la struttura è abbandonata dai primi anni NovantaLa casa delle suoreL’interno della chiesa che si trova accanto al corpo principale

Da casa stregata a casa vacanze. Con spiriti e spettri che aggirandosi per le stanze e i corridoi saranno costretti a mormorare in tedesco per mettere la strizza ai nuovi inquilini. Si concludono a Treviso Bresciano le lunghe vicissitudini legate al destino di Casa Gaia, l’ex orfanotrofio: l’area e i fabbricati sono stati acquistati da un anonimo compratore di Amburgo, che trasformerà il complesso in una lussuosa residenza estiva. LA STORIA. Un tempo orfanotrofio e in stato di abbandono ormai da anni, questo angolo di Valsabbia è al centro di racconti e leggende popolari. Le suore di Maria Bambina di Brescia acquistarono la proprietà nel 1956. Collocata a circa 750 metri d’altezza, comprende 19mila metri quadrati di terreno su cui sono presenti tre fabbricati: l’ex orfanotrofio e la chiesetta con la relativa corte che li circonda, a formare quella che viene chiamata Casa Gaia, e la casa delle suore, che si affaccia su un promontorio da dove si gode di una vista splendida sul lago d’Idro. Nel 1958 la struttura cominciò ad accogliere suore e bambine e venne eretta la chiesetta, attualmente sconsacrata, dove era sempre presente un cappellano; l’ultimo fu padre Rocco Baione, a Treviso fino al 1990, dopo di che la casa fu chiusa. Era qui che monsignor Giacinto Tredici, arcivescovo di Brescia, trascorreva le sue vacanze estive nell’appartamento che sorge accanto alla chiesetta. Per decenni questo luogo ora sinistro e desolato è stato riverito e rispettato dagli abitanti di Treviso: insieme al sanatorio infantile di Valledrane, inaugurato il 28 ottobre del 1928 e considerato allora uno dei più importanti centri lombardi per la cura della tubercolosi, garantiva al piccolo borgo valsabbino un notevole indotto economico. Poi, nel 1978, il sanatorio chiuse definitivamente le porte, mentre nel 1990 le ultime suore lasciarono Casa Gaia e la Valsabbia. È A QUESTO PUNTO che le due strutture si sono popolate di fantasmi. Forse il ricordo della sofferenza di chi arrivava a Treviso orfano o malato ha spinto la gente del posto a far rivivere in questo vecchio orfanotrofio il fantasma di Lucilla, una bimba senza genitori che secondo la leggenda sarebbe morta tra le fiamme a Casa Gaia, ma anche a Valledrane non mancano gli spettri (o almeno ne sono convinti alcuni ragazzi del gruppo di Universi Alieni, che all’interno degli spazi dell’ex sanatorio hanno girato un mini documentario visibile anche su Youtube). Dopo le suore la proprietà è passata di mano più di una volta, fino a quando Casa Gaia e la casa delle suore sono state acquistate da una società tedesca che intendeva dare vita a un centro residenziale per le vacanze. Una prospettiva allettante per gli abitanti di Treviso, che avrebbero potuto beneficiare della struttura in ottica turistica. Ma le cose sono andate male e il complesso è tornato all’asta, dove alcuni mesi è stato acquistato da un compratore di Amburgo che ha iniziato gli interventi di ristrutturazione partendo dalla casa delle suore. Buone vacanze. Spettri e fantasmi permettendo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti