La Protezione Civile è diventata grande

di Claudio Cazzago
I volontari del gruppo di Protezione Civile: nel giro di un anno il numero di iscritti ha già raggiunto quota 26
I volontari del gruppo di Protezione Civile: nel giro di un anno il numero di iscritti ha già raggiunto quota 26
I volontari del gruppo di Protezione Civile: nel giro di un anno il numero di iscritti ha già raggiunto quota 26
I volontari del gruppo di Protezione Civile: nel giro di un anno il numero di iscritti ha già raggiunto quota 26

Il traguardo del primo anno di vita della Protezione Civile di Nuvolera coincide con la sua aumentata capacità di intervento. Da oggi infatti i 26 volontari potranno operare anche al di fuori dall’ambito comunale e per il coordinatore Stefano Melini è l’occasione per un primo bilancio.

«Quando poco più di un anno fa siamo partiti - racconta - credevamo di dover convincere la gente a iscriversi e invece le adesioni sono state subito numerose, tant’è che oggi possiamo guardare con sicurezza e fiducia al futuro».

Il sodalizio opera in stretto raccordo con i comuni, aspetto che l’assessore Stefano Dioni tiene a rimarcare: «La Protezione Civile di Nuvolera usufruisce in media di 7 mila euro annui di contributo ed è nostra intenzione continuare a sostenerla. Abbiamo approvato in Consiglio comunale il piano di emergenza, anche in considerazione del fatto che la nuova zonizzazione sismica della nostra area ha innalzato il livello di rischio. Nel gennaio 2016 abbiamo iscritto il gruppo all’albo regionale e oggi, dopo un anno di rodaggio necessario per legge, possiamo dire di essere diventati grandi e di poter operare a largo spettro». La mappatura del territorio è stata predisposta tenendo conto anche di altri due fattori di rischio: quello idrogeologico e quello legato agli incendi boschivi.

DA SOTTOLINEARE poi la collaborazione avviata con i nuclei di altri centri più grandi, con maggiore esperienza e dotazione di mezzi quali quelli di Mazzano e Rezzato. Spiega ancora Melini: «Abbiamo partecipato come osservatori a esercitazioni e dimostrazioni per imparare e capire. Un grazie a questi nostri fratelli maggiori per la disponibilità fin dall’inizio dimostrata nei nostri confronti laddove occorreva il loro apporto di uomini e mezzi».

In un anno di vita la storia appare già densa di interventi e attività: «L’incendio divampato al presepio vivente il 4 gennaio 2015 ci ha spinti a creare un gruppo di Protezione - prosegue l’assessore Dioni - La risposta dei volontari ci ha incoraggiato e la vicinanza degli altri gruppi ci ha permesso di crescere. Abbiamo quindi dotato il nucleo di una sede in via Camprelle oltre che di una serie di attrezzature». Ma quali sono i progetti per il futuro? «Servirebbe un mezzo nuovo - dice il coordinatore Melini -, un furgone cassonato. Stiamo poi organizzando due assemblee per presentare il piano di emergenza e incontri nelle scuole».

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