La Rocca brinda a un’estate da album

Uno degli edifici della Rocca d’Anfo
Uno degli edifici della Rocca d’Anfo
Uno degli edifici della Rocca d’Anfo
Uno degli edifici della Rocca d’Anfo

La stagione della riapertura è stata segnata da un grande afflusso di turisti, e per festeggiare, la Rocca d’Anfo regala ai potenziali fans due weekend di visite guidate supplementari. La modifica al calendario è stata annunciata dell’assessore regionale al Territorio Viviana Beccalossi che ha presentato ieri, insieme al sindaco Umberto Bondoni, il bilancio dell’estate 2016.

«Visto l’entusiasmo del pubblico e le richieste degli esercenti del territorio abbiamo deciso di posticipare la chiusura estiva, originariamente prevista per fine settembre, slittando almeno fino al 14 ottobre», ha ricordato Beccalossi. Nei 21 weekend di apertura, il monumento ha fatto registrare 4.306 presenze: un aumento del 42% rispetto al grande successo del 2015, quando la riapertura dopo quattro anni di paralisi del complesso fortificato, eretto nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia e rimaneggiato in epoca napoleonica, aveva attirato oltre 3000 persone.

Apprezzata dagli italiani (la fetta più importante di pubblico, più dell’88%), la fortezza sul lago d’Idro si è rivelata un’attrazione anche per gli stranieri, in forte crescita e provenienti da 14 Paesi diversi. Un dato che non deve stupire: il feeling tra la Rocca e il turismo oltre frontiera era già consolidato tra il 2007 e il 2011, prima che i continui smottamenti ne causassero la chiusura. A contribuire al successo la riapertura prolungata per l’intera stagione dopo il test del 2015, e impreziosita da blogger tour, educational per tour operator, da una «Notte di fine estate» e da un tour in bicicletta in occasione del Giro d’Italia. E proprio i ciclisti potrebbero beneficiare di una novità del 2017.

«C’è l’intenzione di aprire un percorso per consentire l’ascesa in quota alle mountain bike», ha spiegato Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità montana. Ma non è tutto. «In questa stagione abbiamo sperimentato un modello di sviluppo territoriale integrato: sono stati attivati sei nuovi incarichi professionali, creando opportunità di lavoro per i giovani. Inoltre abbiamo valorizzato le eccellenze gastronomiche, coinvolgendo 13 ristoratori della zona che hanno creato per i visitatori dei menú ad hoc». •AL.FAL.

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