La rotonda scompare, le polemiche restano

di Massimo Pasinetti
Il pericoloso svincolo del Perlasca senza più i new jersey in plastica che Anas ha deciso di rimuovereIl rondò provvisorio che fino a qualche giorno fa regolava lo svincolo
Il pericoloso svincolo del Perlasca senza più i new jersey in plastica che Anas ha deciso di rimuovereIl rondò provvisorio che fino a qualche giorno fa regolava lo svincolo
Il pericoloso svincolo del Perlasca senza più i new jersey in plastica che Anas ha deciso di rimuovereIl rondò provvisorio che fino a qualche giorno fa regolava lo svincolo
Il pericoloso svincolo del Perlasca senza più i new jersey in plastica che Anas ha deciso di rimuovereIl rondò provvisorio che fino a qualche giorno fa regolava lo svincolo

Prima c’era e adesso non c’è più. A un mese dalla posa delle barriere di plastica, la rotonda che regolava l’accesso all’istituto Perlasca di Vobarno è stata rimossa. Su decisione dell’Anas e con grande disappunto del Comune, convinto da sempre che quello svincolo avesse bisogno di essere messo in sicurezza. LA VICENDA. Tutto ha inizio a fine gennaio, nello stesso periodo in cui Anas apre i cantieri per la riqualificazione di alcune gallerie lungo la Statale. «Con i colleghi di Roè Volciano Katia Vezzola e di Villanuova Michele Zanardi - spiega il sindaco di Vobarno Giuseppe Lancini - ho incontrato Anas per chiedere l’installazione di una rotonda provvisoria lungo il raccordo che uscendo dalla Statale passa accanto al Perlasca, necessaria per mettere in sicurezza quel tratto particolarmente a rischio - oltre 700 gli studenti che frequentano il Perlasca, ai quali vanno aggiunti gli insegnanti, il personale e i genitori - Senza contare poi che la strada, proseguendo, conduce al centro abitato e alla riva destra del Chiese». L’autorizzazione da parte di Anas arriva, e la rotonda viene sia segnata a terra che realizzata con una serie di new jersey di plastica. «Tutto bene - prosegue Lancini - Non fosse che Anas di recente ha fatto marcia indietro dicendo che di soldi per la rotatoria provvisoria non ce ne sono». A quel punto il sindaco di Vobarno si è rivolto all’Ufficio di Gabinetto della Prefettura, ricevendo rassicurazioni sulla necessità dell’intervento. «Anche qui tutto bene. Peccato però che Anas, senza avvisare il Comune, abbia levato la rotonda. Immediato il nostro intervento, ma Anas non ne ha voluto sapere». Il Comune per ora non può che adeguarsi. Ma non certo arrendersi: «Abbiamo già il progetto definitivo, e ci sono i soldi necessari, circa 250.000 euro, del Comune e, in compartecipazione, della Comunità Montana di Valle Sabbia. L’unica cosa che ci manca è il permesso di Anas alla realizzazione dello svincolo». Ora che succede? «Ci siamo attivati per un accordo di programma che coinvolga tutte le parti in causa - il Comune, l’azienda Caer, la Provincia e l’Anas - per l’acquisizione dell’area da parte del municipio. Tre sì all’operazione già ci sono. Ora è fondamentale che anche Anas conceda il permesso di costruire». Lo svincolo in questione è molto pericoloso e negli anni è stato teatro di incidenti anche mortali. «Arrivare in zona Perlasca e ritrovarsi un incrocio a raso molto trafficato non è il massimo della sicurezza. Quindi - conclude Lancini - l’operazione rotatoria non è più rimandabile. Se qualcuno non dovesse fare la sua parte, in futuro dovrà assumersi la responsabilità di quello che potrebbe eventualmente accadere». Paolo Pavoni, vicesindaco di Vobarno: «Ne siamo certi, entro la fine di quest’anno la rotonda dell’Itis sarà realtà». Naturalmente, Anas permettendo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti