La Valsabbia si scopre con le gambe

di Massimo Pasinetti
Un tratto dell’anello sentieristico della Valsabbia tracciato dalle Gev
Un tratto dell’anello sentieristico della Valsabbia tracciato dalle Gev
Un tratto dell’anello sentieristico della Valsabbia tracciato dalle Gev
Un tratto dell’anello sentieristico della Valsabbia tracciato dalle Gev

Il moltiplicarsi degli eventi agonistici e non ha di fatto lanciato la Valsabbia nel mondo del turismo sportivo. Ma non ci sono solo ruote grasse e corse del cielo, e a offrire una ulteriore occasione di scoperta «dolce» del territorio ci hanno pensato le guardie ecologiche volontarie della Comunità montana. Si deve a loro la realizzazione di un anello di 163 chilometri suddivisi in 11 tappe che, sulle creste delle montagne, percorre l’intero territorio da Cariadeghe a Cariadeghe toccando quasi tutti i Comuni valsabbini. Un anello da affrontare a piedi, godendo della natura senza lasciare impronte se non quelle dei propri passi. I 163 chilometri, verificati e georeferenziati con il Gps, affrontano complessivamente un dislivello positivo e negativo di circa 9.000 metri. Si parte da Cariadeghe, l’altopiano di Serle dichiarato Monumento naturale, e percorrendo la sinistra orografica della Valsabbia si arriva a Ponte Caffaro, per poi salire a Bagolino e tornare a Cariadeghe lungo la parte orografica destra. Il tutto attraversando zone poco conosciute ma di grande bellezza. Le 11 tappe? Cariadeghe - Soseto di Gavardo di 10,9 chilometri; Soseto - Vobarno per altri 14,4; Vobarno - Treviso Bresciano per 13,5; Treviso Bresciano - Capovalle (14,6); Capovalle - Ponte Caffaro (17,3 chilometri); Ponte Caffaro - Bagolino (altri 19,3); Bagolino - Presegno (14.5); Presegno - Livemmo (18,2); Livemmo - Casto (19,3 chilometri); Casto - Binzago (13,5) e infine gli 8,2 chilometri della tratta Binzago - Cariadeghe. Va poi aggiunta la tappa intermedia di collegamento che spezza l’anello in due parti: è la Treviso Bresciano - Vestone - Livemmo di 17 chilometri. DEFINITI i tracciati, le Gev continuano a segnalarli disegnando la sigla «Av» che identifica il percorso sui cartelli della sentieristica Cai, e oggi sono già oltre la metà, con l’appoggio della Comunità montana e con l’aiuto della sottosezione del Cai di Vestone. In contemporanea, l’operazione si completa con l’individuazione dei punti tappa (ostelli, strutture agrituristiche, bed&breakfast, alberghi, ristoranti e locande) da indicare agli escursionisti per dormire e rifocillarsi. L’intero anello si può «leggere» sul sito gevvalsabbia.altervista.org/Anello-valsabbino/index.html, e ora toccherà alla Comunità supportare l’iniziativa collocando magari una nuova cartellonistica, realizzando una guida e completando le informazioni; magari con note storiche. •

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