Lago d’Idro, basta saliscendi Trento si unisce alla battaglia

di Mila Rovatti
Un «no» di peso all’eccessivo saliscendi dell’Eridio
Un «no» di peso all’eccessivo saliscendi dell’Eridio
Un «no» di peso all’eccessivo saliscendi dell’Eridio
Un «no» di peso all’eccessivo saliscendi dell’Eridio

Finalmente una amministrazione territoriale di grande portata entra in quella parte di campo occupata da sempre dai «piccoli». È un appoggio importante quello garantito dalla Provincia autonoma di Trento alla lunga battaglia per la difesa del lago d’Idro. Un appoggio che gli Amici della Terra vogliono far valere anche sollecitando un incontro in tempi brevi col nuovo presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e con l’altrettanto nuovo assessore al Territorio Pietro Foroni. IL NUOVO scenario ha preso corpo dopo alcuni contatti informali, diventati ufficiali quando la terza commissione permanente del consiglio della Provincia autonoma, che è competente sulle questioni di rilevanza ambientale, ha chiesto un incontro consultivo proprio con gli Amici della Terra Valsabbia lago d’Idro per acquisire maggiori informazioni sulla petizione promossa dallo stesso gruppo insieme a Legambiente Lombardia: la famosa campagna presentata a decine di enti locali interessati e che ha l’obiettivo di garantire il rispetto del deflusso minimo vitale lungo ogni metro del corso del fiume Chiese che del lago d’Idro è immissario ed emissario. L’incontro con Gianluca Bordiga e Giuseppe Formenti, presidente e vicepresidente dell’associazione, è avvenuto nei giorni scorsi a Trento, presente tra gli altri l’assessore all’Ambiente Mauro Gilmozzi. «DOPO AVER ascoltato il nostro appello, Gilmozzi ha espresso in modo ancora più completo la volontà della Provincia autonoma di Trento - spiega Bordiga - che in quanto contitolare del bene demaniale rappresentato dal nostro lago non consentirà che in futuro venga attuata una gestione dannosa per la conservazione del contesto ambientale lacustre. Ovvero non permetterà che si verifichino escursioni nel livello delle acque superiori a 1,5 metri verticali. L’assessore - continua Gianluca Bordiga - ci ha anche detto che non intende interferire nel progetto delle nuove opere di svaso, che sono volute e progettate dalla Regione Lombardia; ma in ogni caso, in merito alla nuova regola di gestione che dovrà essere definita, la Provincia di Trento non consentirà appunto il superamento dell’attuale escursione di un metro e mezzo». Insomma: a Trento non vogliono discutere o fermare la nuova galleria di svaso del costo di decine di milioni decisa da Milano, ma sono sicuri che l’attuale saliscendi dell’Eridio sia più che sufficiente, come è stato dimostrato negli ultimi 11 anni, per garantire acqua all’irrigazione e alla produzione idroelettrica a valle. «Adesso confidiamo di incontrare rapidamente i nuovi vertici della Regione, perché crediamo che negli ultimi anni la situazione dell’Eridio sia stata presentata in modo scorretto al Pirellone, e forse inconsciamente anche in modo fazioso. La realizzazione di una terza ed enorme galleria idraulica altro non sarebbe che un potenziale danno ambientale». •

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