Miasmi, è arrivata la denuncia

di P.BAL.
La zona industriale di Fondi
La zona industriale di Fondi
La zona industriale di Fondi
La zona industriale di Fondi

Una doppia denuncia penale e un procedimento amministrativo potrebbero finalmente mettere fine a un problema ambientale, di qualità della vita, che tiene banco ormai da molto tempo ad Agnosine nonostante le ripetute proteste di cittadini e operai degli stabilimenti vicini e nonostante le pressioni politiche del Comune. La svolta potenziale l’ha data una denuncia presentata nelle settimane scorse alla procura della Repubblica dai carabinieri forestali della stazione di Vobarno: nel mirino le emissioni odorose prodotte dall’attività della ex Vallesabbia servizi, una srl ora nel gruppo Geiger Italia che si occupa del trattamento di fanghi e polveri industriali; rifiuti pericolosi da inertizzare prima dello smaltimento. PRIMA di arrivare a questo provvedimento, i militari avevano già effettuato mesi fa, in ottobre, un sopralluogo nella zona industriale dei Fondi di Agnosine, riscontrando però un problema olfattivo solo all’interno dell’azienda, e successivamente il sito era stato visitato anche dall’Arpa e dalla polizia locale dell’Aggregazione della Valsabbia. Il passaggio successivo, sollecitato anche dalle ricorrenti proteste dei residenti, compresi alcuni dipendenti delle realtà produttive vicine costretti a convivere con i miasmi, ha invece confermato l’effettiva presenza del problema anche nei dintorni dello stabilimento, e così, a carico della srl valsabbina è scattata la denuncia per la mancata osservanza delle disposizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e per il reato di molestie olfattive. Molestie che non sarebbero causate tanto dalla tipologia di materiali trattati, anche se pericolosi, ma piuttosto proprio dai materiali impiegati nel processo di trattamento. I carabinieri forestali hanno comunicato il loro intervento scrivendo anche all’Ats e alla Provincia, e proprio il Broletto, sulla base del provvedimento ha proceduto a diffidare l’azienda imponendo adeguamenti tali da eliminare il problema delle emissioni: il mancato rispetto del giro di vite comporterà la sospensione dell’Autorizzazione ambientale integrata, e quindi della possibilità di proseguire l’attività di trattamanto dei fanghi. •

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