Minaccia e poi
spara: nuova
rapina in Posta

di Mila Rovatti
L’ufficio postale di Anfo è stato rapinato per la seconda volta nel giro di una ventina di giorni
L’ufficio postale di Anfo è stato rapinato per la seconda volta nel giro di una ventina di giorni
L’ufficio postale di Anfo è stato rapinato per la seconda volta nel giro di una ventina di giorni
L’ufficio postale di Anfo è stato rapinato per la seconda volta nel giro di una ventina di giorni

Due rapine in meno di venti giorni. Diciassette per l’esattezza. La prima il 9 febbraio scorso, la seconda nella mattinata di ieri. Non c’è pace sulle sponde del lago d’Idro per l’ufficio postale di Anfo. Preso di nuovo di mira da un bandito solitario. Pistola in mano, volto coperto, verso le 12 ha fatto irruzione in Posta. E ha intimato all’impiegato, che deve avere avuto una sorta di déjà-vu, di consegnare i contanti in cassa. Tutto si è svolto esattamente come lo scorso 9 febbraio: stessa scena, stessa modalità, stesso più o meno l’orario, un solo uomo (forse lo stesso?) che arriva a piedi e se ne va a piedi, e addirittura stesse condizioni meteo. Solo che questa volta al rapinatore è andata male, perché la cassa del piccolo ufficio era completamente vuota, mentre la volta prima il colpo gli aveva fruttato circa 1500 euro. L’altro dettaglio differente è che ieri l’impiegato non era solo: allo sportello c’era una donna intenta a eseguire alcune operazioni. LA PAURA è stata grande, soprattutto quando il rapinatore brandendo la pistola ha chiesto di riempire il sacchetto che porgeva con i soldi. L’addetto non ha potuto far altro che dire la verità: «La cassa è vuota». A quel punto dalla pistola, caricata a salve, è partito un colpo che ha terrorizzato i presenti. Cliente e impiegato si aspettavano il peggio, invece sbuffando, un po’ indispettito, l’uomo ha spalancato la porta e se n’è andato. Il piccolo ufficio postale, in via Caduti, nel centro storico, viene aperto solo tre giorni a settimana e non ha particolari dispositivi di sicurezza. Così non rimane traccia del rapinatore, che, anche stavolta, si presume avesse un complice ad attenderlo in macchina. Lo spiegamento di forze è stato immediato e imponente, posti di blocco sono stati approntati su tutte le possibili vie di fuga, ma del rapinatore, che pare abbia detto qualche frase in dialetto bresciano, nessuna traccia. I PRECEDENTI. Sull’Eridio è la quarta rapina in due mesi, in una zona di una quindicina di chilometri, da Ponte Caffaro a Idro. Il primo assalto lo scorso 28 gennaio alla gelateria Bounty, a Lemprato di Idro. Anche in quel caso il rapinatore ha agito da solo con la pistola in pugno, ha sparato un colpo e ottenuto quanto voleva si è dato alla macchia. Poi è toccato all’ufficio postale di Anfo, il 9 febbraio, quindi alla farmacia di Ponte Caffaro, infine ieri di nuovo all’ufficio postale di Anfo. Senza dimenticare i furti ai danni di abitazioni e villette sempre nella zona di Idro. Cresce l’inquietudine dei residenti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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