Ottocento volte «no» al trasloco della biblioteca

di Alessandro Gatta
Gli spazi interni della biblioteca di Vobarno ricavati nell’ex Falck
Gli spazi interni della biblioteca di Vobarno ricavati nell’ex Falck
Gli spazi interni della biblioteca di Vobarno ricavati nell’ex Falck
Gli spazi interni della biblioteca di Vobarno ricavati nell’ex Falck

«Comitato SalvaBiblio». Così si fanno chiamare: poche parole, ma già si capisce tutto. Un pugno di vobarnesi, appassionati lettori, assidui frequentatori della biblioteca comunale (e tra loro genitori e insegnanti): si sono rimboccati le maniche, hanno girato tutto il paese, anche porta a porta, e in poche settimane hanno raccolto più di 800 firme, e solo di residenti a Vobarno. Il motivo? Fare massa critica e dire no all’ipotesi, che ormai circola da tempo, di chiudere l’attuale biblioteca (ricavata nell’ex punteria della Falck) e trasferirla negli spazi dell’ex municipio. «Quella del trasloco forzoso non è una voce ufficiale, ma insistente - spiega Ilaria Tiboni, tra le promotrici della petizione - e a cui noi ci opponiamo non per fare polemica, senza accuse, ma in cerca di dialogo per far capire a chiunque ci sarà, tra poco si vota, che una decisione come questa avrà un peso non indifferente sulla nostra comunità. Siamo semplici cittadini, legati affettivamente alla biblioteca e a tutto quello che significa: non solo i contenuti, gli spazi e gli eventi, ma anche per quello che rappresenta, la testimonianza di quello che era Vobarno in passato, quasi un monumento. È come se i nostri nonni, le generazioni precedenti ci dicessero: abbiamo lavorato duramente per farvi studiare, per farvi leggere e imparare». IL LAVORO certosino di raccolta delle adesioni si concluderà nei prossimi giorni: mille firme è l’obiettivo. «Ma non sono firme e basta - continua Tiboni - Le persone noi le abbiamo incontrate, ci abbiamo parlato una a una. Conclusa la raccolta, le porteremo in municipio: a disposizione dell’amministrazione comunale, ma anche delle liste che si candideranno alle prossime elezioni». Tra i primi firmatari, e i principali endorser della petizione, c’è anche l’ex bibliotecario Gian Bonelli, andato in pensione da poco dopo circa 40 anni di attività. «La biblioteca negli anni è diventata il punto nevralgico della Valsabbia e dell’Alto Garda - dice Bonelli - e adesso invece sento dire che si deve risparmiare, che bisogna trasferirla nell’ex municipio, che è grande la metà. Già non ci staranno i libri, mi chiedo come faranno a starci anche le persone. Posso solo augurarmi che la biblioteca rimanga dov’è, che sia salvaguardata e anche potenziata. E questo lo dico a tutti i candidati che verranno: non basta tenerla aperta, la cultura bisogna valorizzarla». La raccolta firme intanto volge al termine: questi sono gli ultimi giorni. I moduli si trovano nei negozi e nei bar. E se qualcuno vuole saperne di più, basta fare un salto in biblioteca: il Comitato SalvaBiblio parte proprio da qui. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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