Paitone piange il partigiano Spinetti

Paitone e la Valsabbia piangono la scomparsa del partigiano Mario Spinetti, morto la scorsa notte a 99 anni. I funerali saranno celebrati lunedì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Paitone, dove la salma arriverà dalla casa funeraria Domus Aurora di Gavardo per poi ripartire per il tempio crematorio di Sant’Eufemia. Spinetti fu figura di spicco della Resistenza bresciana, anche se ha combattuto solo nella zona del Piacentino e poi a Genova. DOPO LA GUERRA è stato presidente dell’Anpi della bassa Valsabbia e instancabile testimone di quel che avvenne in quei tragici momenti di sangue, dolore e morte che lui visse in prima persona. Insegnò a tutti l’amore per la libertà e il rispetto dei valori per cui tanti combatterono e morirono. Nato e poi sempre vissuto a Paitone, Spinetti prima di entrare nella Resistenza fu più dedito al lavoro che allo studio (a 12 anni già cavava il marmo). Nel 1939 entrò infine nel Genio Pontieri per poi passare da operaio civile nella Todt dei tedeschi. Dopo l’8 settembre scelse di resistere e andò a Pradovere, nella Brigata Valnure, poi azzerata nell’inverno del 1944 con 168 morti e 201 feriti. Passò allora alla brigata Caio della Garibaldi, in Liguria, inquadrato nella divisione Cicchero. Partecipò alla liberazione di Genova, prima città ad essere liberata dai partigiani. Finita la guerra Spinetti tornò a fare il cavatore con accanto la moglie, conosciuta a Ferriere, nel Piacentino. Ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio, tra gli altri, i figli Gianfranco, Armando, Mario, Primo, Oscar e Oretta, e i tanti nipoti. •