Parco delle Fucine sui pedali
Il Savallese è la terra della bici

di Massimo Pasinetti
Uno scorcio «ciclistico» del Parco delle Fucine di CastoUno dei tracciati ciclopedonali dell’area attrezzata
Uno scorcio «ciclistico» del Parco delle Fucine di CastoUno dei tracciati ciclopedonali dell’area attrezzata
Uno scorcio «ciclistico» del Parco delle Fucine di CastoUno dei tracciati ciclopedonali dell’area attrezzata
Uno scorcio «ciclistico» del Parco delle Fucine di CastoUno dei tracciati ciclopedonali dell’area attrezzata

Ponti tibetani e teleferiche sono solo una parte del divertimento; perchè il Parco delle Fucine di Casto sta diventando sempre più un paradiso per ciclisti e camminatori. Grazie ai finanziamenti regionali, della Comunità montana della Vallesabbia, del Comune e del Gruppo Ferrate (il primo proprietario e il secondo soggetto gestore) l’intera area che fa parte del Consorzio forestale Casto-Lodrino dispone ora di percorsi ciclopedonali per oltre 70 chilometri.

Solo la Regione ha messo a disposizione del Consorzio 100 mila euro per realizzare nuovi percorsi ciclopedonali, ma anche per sistemare i boschi che attraversano. Cosa offre quest’area? «Il primo tracciato - spiegano al Gruppo Ferrate - è un anello di 5 chilometri con partenza dall’entrata alla Valle Duppo, passaggio dai Sapei e da Luina senza mai incrociare la strada sterrata che attraversa la valle, e arrivo fino al campo di tiro. Il secondo ingloba parte del primo ed è lungo 10 chilometri: raggiunge la santella di Santa Caterina, prosegue verso l’abitato di Alone e lo attraversa, arriva fino al Pos de l’Aquà, ai Piani di Alone, a Luina e ai Sapei».

INFINE il terzo, lungo 15 chilometri, interseca gli altri due: dall’inizio della Valle Duppo raggiunge Santa Caterina, Alone, Pos de l’Acquà, Piani di Alone, Luina e ferrate di Corna Zana e al ritorno il ponte dell’area della Zana, il vicinale delle fucine, la strada del Cerreto, il dosso dell’Asino e la fontana delle Melie, da dove poi si torna all’entrata della Valle Duppo. Di seguito il percorso si inserisce sulla Pisa Longa su un anello già esistente e ora ripristinato e risistemato, che va verso la Tesa e la Fontana quadra verso Briale.

Un altro finanziamento, stavolta da 20 mila euro e della Comunità montana, riguarda il confine tra Casto e Bione: «È una pista che unisce il fifugio dei Fanti e i Piano di Lo su Bione con il rifugio Paradiso e la Casa delle Streghe castensi per un totale di 7 chilometri». Senza dimenticare altri anelli che vanno a collegarsi al passo della Cucca (Lodrino), a San Carlo (Comero), alle Paludi di Mura e, proseguendo, al laghetto di Bongi che divide Pertiche e Savallese, per un tour in quota tra i 600 e gli 800 metri.

«Ora, con fondi nostri completeremo sull’intera rete di percorsi la posa di una segnaletica uniforme, secondo le regole imposte dalla Regione», anticipano i gestori. Gli oltre 70 chilometri di percorsi sono per ora dedicati alla bici e ai pedoni, ma si pensa anche ai cavalli e alle biciclette assistite che il Gruppo Ferrate ha testato con successo: «Ne acquisteremo presto una decina per renderle subito disponibili, mentre il nostro regolamento comunale proibisce che di qui passino quad e motocross».

Suggerimenti