Promosse con lode e sempre più efficaci nella gestione dei servizi e del territorio. Lo dicono i numeri dei bilanci che accomunano in positivo le tre società partecipate in capo alla Comunità Montana di Valsabbia: Secoval, Vallesabbia Solidale e Sae, l’ultima arrivata. «Nostro primo obiettivo - spiega il presidente Giovanmaria Flocchini - è quello di migliorare la qualità della vita di aziende e persone del territorio offrendo servizi più efficienti a costi competitivi». UNA SFIDA vinta da Secoval (partecipata al 35%, il resto è dei comuni) con la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni grazie al server farm centralizzato a servizio degli enti locali, con un occhio di riguardo alla privacy e alla sicurezza informatica. Stesso discorso per Vallesabbia Solidale (al 100% della Comunità Montana) che si occupa di migliaia di interventi nei servizi sociali per i comuni ed è impegnata nel reinserimento di inoccupati e giovani nel mondo del lavoro. Ifine Sae (al 95% dell’ente comprensoriale), che gestisce in prima persona il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Sistema che a soli due mesi dal via nei comuni di Gavardo, Villanuova, Roè Volciano e Vobarno ha portato a un’impennata della differenziata, fino a raggiungere la quota dell’80%. Secoval ha un fatturato a 3,368 milioni di euro in crescita ed è impegnata soprattutto sul fronte delle nuove tecnologie e dei servizi per i comuni. Vallesabbia Solidale fattura invece 3,484 milioni di euro e si occupa della gestione dei servizi sociali, assistenziali ed educativi. Infine Sae Vallesabbia ha fatturato 365.344 euro grazie al fotovoltaico - il parco di Gusciana a Gavardo per 6 megawatt, ma anche 21 impianti sui tetti degli edifici pubblici di valle per un altro megawatt - e dal 2018 gestisce il servizio di nettezza urbana in 24 Comuni della Valsabbia - manca Bagolino, che partirà entro la fine dell’anno - più Muscoline. «A DUE MESI dalla partenza del servizio - conferma Flocchini - i Comuni della bassa valle coinvolti, grazie anche al senso civico dei cittadini, hanno portato la quota della differenziata all’80%. Un dato parziale, è vero, ma che fa ben sperare». L’umido viene smaltito nell’impianto di biometano e compost di Montello, nel Bergamasco. E anche la plastica. Di carta e vetro si occupa invece A2A. Il residuo secco va al termovalorizzatore di A2A: «Parliamo di rifiuto di qualità alta rispetto al passato. Senza contare - conclude Flocchini - che oggi òa Comunità Montana dà lavoro a oltre 50 persone». • © RIPRODUZIONE RISERVATA